Milano, un posto in Trenord per il funzionario che denunciò le spese pazze

Il Movimento 5 Stelle vuole Andrea Franzoso nel CdA

Andrea Franzoso ex funzionario di Ferrovie Nord Milano (NewPress)

Andrea Franzoso ex funzionario di Ferrovie Nord Milano (NewPress)

Milano, 19 settembre 2018 - Oggi fa l'autore televisivo e quel che rimane del suo passato recente sta tutto in un libro intitolato “Il disobbediente”, edito da Paperfirst. Ma ora Andrea Franzoso in quel passato potrebbe rimettere piede, potrebbe rientrarci. E dalla porta principale: il Movimento 5 Stelle (M5S) lo ha infatti indicato per il nuovo consiglio d’amministrazione di Trenord, la società ferroviaria lombarda partecipata al 50% da Ferrovie Nord Milano (FNM), controllata dalla Regione, e al 50% da Trenitalia, a sua volta controllata dalle Ferrovie dello Stato. Proprio così: Franzoso, il funzionario che ebbe il coraggio di denunciare le spese pazze del suo capo, Norberto Achille, ex presidente di FNM, potrebbe sedersi nella stanza dei bottoni del trasporto ferroviario lombardo culminando così un percorso che nel giro di qualche mese lo ha visto passare dal rango di eroe a quello di dissidente e da quello di dissidente a quello di demansionato, fino alla risoluzione del contratto che lo legava a FNM, risoluzione avvenuta ad ottobre del 2016, non senza amarezza e non senza una precedente causa di fronte al tribunale del lavoro, al quale Franzoso si rivolse per opporsi ad un presunto demansionamento.

Per la cronaca, Norberto Achille ad ottobre del 2017 è stato condannato a due anni e otto mesi di carcere nell’ambito di un processo svoltosi con rito abbreviato. Secondo la ricostruzione dei magistrati l’ammontare dei soldi da lui «distratti» negli anni dalla società controllata da Palazzo Lombardia è pari a 429mila euro. Storia chiusa? Sembrava proprio di sì. E invece ecco che Franzoso torna sui binari lombardi per effetto di quel vento nuovo che il governatore Attilio Fontana ritiene si debba portare nel board di Trenord. Ancora da capire, però, se per la Lega e per il leghista Andrea Gibelli, presidente di FNM, il ritorno di Franzoso sia effetto desiderato o indesiderabile.

Un interrogativo, questo, che pone anche Fabio Pizzul, capogruppo del Pd in Consiglio regionale. «La nomina di Franzoso nel Consiglio di amministrazione di Trenord è altamente simbolica. Mi chiedo come il Movimento 5 Stelle possa far digerire alla Lega questa nomina, visto che il presidente Gibelli lo aveva di fatto condotto a dimettersi da FNM. Che cosa dice al proposito il contratto di governo?». Ma Dario Violi, consigliere pentastellato, tira dritto: «Per Trenord abbiamo scelto tre persone di assoluto valore e competenza che faranno l’interesse dei cittadini e della società. Non si tratta di persone che per forza ruotano intorno al Movimento, ma di veri professionisti capaci di trasparenza. Tra queste Franzoso un funzionario che ha avuto il coraggio di denunciare le spese illegittime dei dirigenti di un’azienda pubblica, mettendo a rischio la propria carriera. Ha scelto di difendere la legalità e il bene pubblico a qualsiasi costo: per questo per il M5S merita di stare nelle aziende pubbliche». Altro nome fatto dai pentastellati è Federica Santini, oggi in Italferr, destinata alla presidenza di Trenord.

 

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