Anarchici perquisiti, trovato collegamento con i raid alle Poste

Da una segnalazione su materiale esplosivo, alla scoperta da parte della Digos di abiti forse usati nei blitz dell'8 gennaio contro le casse automatiche di diversi uffici postali

La segnalazione è arrivata in Questura

La segnalazione è arrivata in Questura

Milano, 27 gennaio 2021 - La soffiata parlava di materiale esplosivo: era sbagliata, ma ha permesso alla Digos di Milano di trovare i collegamenti con una serie di danneggiamenti alle Poste. Gli agenti della Digos hanno perquisito le abitazioni di quattro anarchici e ha denunciato uno di loro per danneggiamento aggravato dopo aver trovato in casa sua alcuni abiti ricollegabili ai danneggiamenti di quattro  uffici postali.

In mattinata, ha fatto sapere la Questura, sono scattate le perquisizioni di  appartamenti nelle zone Ticinese e Corvetto dopo una segnalazione sulla  presenza di materiale esplosivo. L'esplosivo non è stato trovato, ma in una delle abitazioni c'era invece   una busta di plastica con all'interno una felpa, pantaloni, una tuta e un paio di guanti che la Digos ritiene collegabili all'indagine in corso sui raid alle Poste dell'8 gennaio quando furono manomesse  le casse bancomat usando liquido sigillante.

L'azione era stata rivendicata il 15 gennaio sul sito d'area antagonista roundrobin.info con un comunicato che terminava con lo slogan "fuoco alle galere, vendetta per i morti di Modena", che ha fatto ritenere il raid alle Poste come una sorta di  atto di solidarietà per i condannati nel processo "Scripta Manent", da una inchiesta  della Procura di Torino, che si è concluso con 14 sentenze di colpevolezza a carico di esponenti anarco-insurrezionalisti. In secondo grado, inoltre, è stata riconosciuta l'appartenenza all'associazione con finalità di terrorismo FAI/FRI.

è arrivato su WhatsApp

Per ricevere le notizie selezionate dalla redazione in modo semplice e sicuro