ANDREA GIANNI
Cronaca

Amsa, raccolta firme per non lavorare a Natale

Gli operatori della raccolta rifiuti e della pulizia urbana sono chiari: «Nuovo accordo sulle festività»

SCENARIO Rifiuti in piazza Duomo dopo il concerto di Capodanno

Milano, 30 novembre 2018 - Trecento firme dei lavoratori Amsa per «astenersi dal lavoro nei giorni festivi» o per ottenere un pagamento migliore. E ricorsi pilota che verranno depositati al Tribunale del Lavoro di Milano alla vigilia del periodo delle feste di Natale, quando si riaprirà la questione dei turni per tenere pulite le strade di Milano e dei Comuni dell’hinterland serviti dalla società che gestisce la raccolta e lo smaltimento dei rifiuti urbani. A lanciare la mobilitazione è stato il sindacato Usb, che ieri ha partecipato a un incontro con l’azienda del gruppo A2A. Sul tavolo le 300 firme dei lavoratori, depositate nei giorni scorsi assieme alla richiesta di avviare una trattativa per arrivare a un nuovo accordo.

«Gl accordi del 2015 impegnavano l’azienda a garantire ai lavoratori, ogni anno, almeno 4 festività di riposo su 13 - spiega Giancarlo Rivieccio, dipendente Amsa e delegato sindacale Usb - ma regolarmente questa quota non viene rispettata, mentre le maggiorazioni di stipendio previste si sono ridotte anno dopo anno. Il giorno di Natale, ad esempio, lavora l’80% del personale impiegato nello svuotamento dei cestini, nello spazzamento e nelle aree “sensibili” come il centro di Milano. Siamo obbligati a lavorare per garantire il servizio pubblico, quando con una migliore organizzazione una parte dei lavoratori potrebbe stare a casa». Discorso analogo per Capodanno, giornata di superlavoro per tenere pulito il centro di Milano, invaso per il concertone in piazza Duomo, e le zone della movida. Chi lavora nelle festività prende una maggiorazione di stipendio del 50%, oltre a un gettone di presenza da 18 fino a 40 euro. Soldi che a qualcuno fanno comodo, mentre altri preferirebbero trascorrere la giornata di festa con la propria famiglia. «Chiediamo il ripristino del pagamento della doppia giornata lavorativa, come avveniva in passato - spiega il delegato sindacale - da parte sua l’azienda sembrerebbe disposta a concedere qualche miglioramento delle condizioni economiche peggiorando però le condizioni di lavoro, estendendo il lavoro nelle festività anche ai Comuni dell’hinterland».

Per questo il sindacato è pronto a dare battaglia in Tribunale, con cinque ricorsi pilota che verranno depositati a metà dicembre, ai quali potrebbero aggiungersi altri lavoratori con il nuovo anno. Intanto per il 12 dicembre è stato fissato un nuovo incontro con i sindacati, in un periodo pre-natalizio caldo per i lavoratori Amsa. Sul tavolo anche la questione precari, e la stretta sul rinnovo dei contratti a termine stabilita dal decreto dignità. Su circa 400 operatori con contratto a termine 50 sono stati regolarizzati. Una serie di contratti sono stati rinnovati, alcuni lavoratori sono stati lasciati a casa e per altri è iniziato il conto alla rovescia. «Il decreto dignità ha peggiorato le condizioni - conclude Rivieccio - aumentando il turnover».