Milano, nube sui precari Amsa: 300 in bilico

Il Fiadel chiede un incontro. "Salviamoli con il decreto Sacconi"

 Operaio Amsa al lavoro

Operaio Amsa al lavoro

Milano, 19 ottobre 2018 - Posti a rischio per effetto del decreto dignità, con la stretta sul rinnovo dei contratti a termine. Tra i numerosi lavoratori “in scadenza” una cinquantina di precari che, già dalla fine di ottobre, non potranno più ottenere l’ennesima proroga del contratto perché giunti alla fatidica soglia dei 36 mesi. Alcuni potrebbero essere assunti, mentre altri finiranno nel baratro della disoccupazione. Un autunno caldo per i dipendenti Amsa, la società del gruppo A2A che gestisce la raccolta e lo smaltimento dei rifiuti urbani a Milano e in 12 Comuni dell’hinterland. Il sindacato Fiadel, che in Amsa conta circa 800 iscritti, nei giorni scorsi ha indirizzato una lettera ai vertici A2A, chiedendo un incontro urgente per discutere sulla sorte dei lavoratori precari con il contratto in scadenza. «Non ci hanno ancora risposto - spiega Sergio Salerno, segretario Fiadel - e nei prossimi giorni solleciteremo nuovamente un incontro. Uno strumento per risolvere la situazione potrebbe essere l’articolo 8 del decreto Sacconi del 2011 - prosegue - che consentirebbe, con una deroga, di ripristinare lo status quo sui contratti a termine in Amsa». Proposta sostenuta anche dal consigliere comunale di Forza Italia Fabrizio De Pasquale, con l’obiettivo di «superare, con l’accordo delle parti, i limiti del decreto dignità»».

Il segretario Fiadel chiede quindi ad Amsa un impegno per stabilizzare i precari. «Sul decreto dignità una cosa è la teoria e l’altra è la pratica - prosegue - per ora l’effetto è che ci sono decine di lavoratori preoccupati che bussano alla nostra porta. C’è poi il tema degli operatori che nel corso degli anni hanno conseguito la patente C, e rischiano di essere sostituiti nonostante le loro competenze». Su un totale di circa 3.500 lavoratori sono circa 300 quelli assunti con contratti a termine. «Il 30% ha firmato il contratto dopo il 14 luglio - sottolinea Vito Martellotta, coordinatore Fp-Cgil in Amsa - quando il decreto dignità era già in vigore. Gli altri sono ancora con il jobs act, e complessivamente sono 280 quelli che scadranno nel breve-medio periodo. Noi chiediamo che almeno l’80% dei precari sia assunto a tempo indeterminato, e che venga garantito un turnover adeguato». Un autunno caldo anche per altre società partecipate dal Comune di Milano: secondo le stime sono complessivamente 700 i contratti a rischio tra Amsa, Milano Ristorazione, Atm, Mm o Airport Handling. Il 31 ottobre scadrà il periodo transitorio, durante il quale i contratti possono essere firmati con le vecchie regole. Poi i nodi verranno al pettine, e sarà tempo di bilanci tra assunzioni e personale “scartato” e sostituito. Rischiano di rimanere ai margini gli operatori meno qualificati. Intanto ieri si sono riuniti in presidio a Milano, davanti alla sede Rai di corso Sempione, i precari delle Poste Italiane. Ha organizzato la manifestazione il sindacato Slg Cub Poste. «Le ultime assunzioni serie sono datate 1992 - spiegano - poi solo precari sfruttati per un periodo e gettati via, mentre 90mila dipendenti sono andati in pensione».

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