Basiglio, una montagna di amianto seppellita lungo la roggia

Lastre di ondulato e macerie sono emerse sotto gli argini rinforza ti della Speziana

Amianto abbandonato sulla roggia Speziana a Basiglio

Amianto abbandonato sulla roggia Speziana a Basiglio

Basiglio (Milano) - Una montagna di amianto seppellita nei campi agricoli fra Cascina Vione e Pieve: è quanto sta emergendo lungo la roggia Speziana, dove probabilmente 20 anni fa o più qualcuno senza scrupoli ha pensato di smaltire detriti e lastre di ondulato scavando lungo l’argine del corso d’acqua, gettando macerie con la scusa si rafforzarlo e celando poi il tutto sotto terra. Materiali che avrebbero dovuto essere smaltiti in maniera diversa.

Sotto terra ci sarebbero decine di lastre di ondulato, verosimilmente in eternit, spuntate lungo la roggia Speziana nei giorni scorsi. A causa della corrosione del terreno da parte della corrente del corso d’acqua, ora che la roggia è quasi in asciutta, sono emersi dall’argine spuntoni di ondulati. Sul posto è intervenuta la polizia locale che ha fatto coprire con un telo la parte di argine e nastrato la zona. Inoltre sono stati chiesti chiarimenti alla proprietà del terreno."Ci siamo accorti della presenza di ondulati che pare siano in eternit e in parte polverizzati dal tempo e finiti nel corso d’acqua ed abbiamo allertato le forze dell’ordine – spiegano dall’associazione Parco Sud –. La preoccupazione è che, dall’argine e per un metro verso i campi, ci siano molte lastre e questo per una decina di metri lungo il corso d’acqua". Secondo le sentinelle del Parco Sud comunque centinaia di metri degli argini sono stati rafforzati adoperando macerie proveniente da Cascina Vione. Grazie al corso d’acqua in secca, infatti, sono ben visibili gli argini e, sotto lo strato di terra, ci sono mattoni, rovine, pezzi di muro e anche i paletti in pietra che un tempo si trovavano agli ingressi delle cascine o lungo la stradine di campagna.

Cascina Vione circa venti anni fa ha subito vari crolli strutturali per poi divenire oggetto di una riqualificazione che ha visto la nascita di un villaggio residenziale ancora non terminato. Un progetto partito anni addietro, in parte ultimato in parte no: uno dei lotti infatti si è fermato dopo l’omicidio dell’imprenditore rozzanese Giuliano, avvenuta due anni fa, ancora irrisolto. I due casi non sono collegati fra loro ma il modus operandi di nascondere sotto terra macerie e eternit, se confermato, è preoccupante.  

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