Amianto, morti sei dipendenti Atm: chiesto processo per ex dirigenti

L'istanza passa ora all'esame del gip e sarà valutata nel corso dell'udienza preliminare che prenderà il via lunedì 18 aprile

Lavoratori in metropolitana

Lavoratori in metropolitana

Milano, 11 marzo 2016 - Rischiano di finire sotto processo per omicidio colposo plurimo e lesioni gravi gli ex direttori generali di Atm Elio Gambini e Robero Massetti. Il pm di Milano, Maurizio Ascione, titolare dell'inchiesta su sei casi di morte e due di lesioni che sarebbero state provocate dalla "massiccia" presenza di amianto nei tunnel della metropolitana milanese e in alcuni depositi destinati al ricovero dei mezzi di superficie, ha chiesto per loro il rinvio a giudizio. L'istanza passa ora all'esame del gip Elisabetta Meyer e sarà valutata nel corso dell'udienza preliminare che prenderà il via lunedì 18 aprile.

Gambini era stato dg della municipalizzata milanese dei trasporti dal 1988 al 1995, anno in cui Massetti lo aveva sostituito restando in carica fino al 2001. Stando a quanto emerso dalle indagini condotte dal pm Ascione, i due manager, titolari in quanto dg della "gestione della sicurezza" in Atm, non avrebbero attuato gli interventi necessari per impedire la presenza "in maniera massiccia" di amianto lungo le gallerie della metropolitana e negli altri depositi dell'azienda milanese dei trasporti, senza informare i dipendenti dei "rischi" che correvano lavorando in presenza di "importanti rilasci di fibre"

Secondo l'ipotesi accusatoria, ammonterebbero a sei i casi di morti per mesiotelioma pleurico dovute alla prolungata esposizione alla fibre di amianto: un autista di bus, un elettricista, un addetto al segnalamento ferroviario della metropolitana, un meccanico incaricato della riparazione di autobus, un tecnico elettricista e un falegname. I due episodi di lesioni sono invece relativi alle "placche pleuriche" riscontrate su due addetti in servizio al reparto armamento di Atm. Finora i Gambini e Massetti hanno scelto la via del silenzio. A ottobre scorso il pm Ascione li aveva convocati entrambi in procura, ma i due una volta arrivati davanti al magistrato si sono avvalsi della facoltà di non rispondere.

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