Coppia dell'acido, Alexander e i tradimenti di Martina: «Ossessionato, mi interrogò in auto»

Una ragazza testimone rivela: «Mi interrogò in auto guardandomi dallo specchietto. Per avere i nomi diceva di usare la neurolinguistica. Dissi che Martina non lo tradì», ma le cose non erano andate così di Marinella Rossi

Martina Levato e Alex Boettcher

Martina Levato e Alex Boettcher

Milano, 20 aprile 2015 - «Alex sosteneva che l’uomo può tradire, ma la donna no, la donna deve essere e restare pura». Su quest’assunto aristotelico Alexander Boettcher conduce un interrogatorio lampo - forte di una vantata pratica di «programmazione neurolinguistica» - via specchietto retrovisore, su un’amica di Martina Levato, Emanuela, su quelli che sarebbero i tradimenti della fidanzata bocconiana, per cui si sono innescate le «purificazioni» a secchiate di acido a scapito di tutti gli uomini con cui lei ha avuto relazioni occasionali. Ma l’interrogatorio, se Martina stessa non confessasse o per ripicca o per rimorso i suoi tradimenti di donna tradita, non produce certezze da siero della verità, con buona pace dei neurolinguisti. «Trascorsi un periodo di vacanza con Martina a Ibiza nell’ottobre 2013 e lei ebbe qualche flirt con alcuni ragazzi» (tra cui Amir A., ultima vittima designata da raggiungere a Londra in gennaio), racconta a verbale Emanuela nell’ultima tranche a carico della banda dell’acido per cui sono riemesse misure cautelari a carico della coppia Levato-Boettcher e del complice Magnani, tutti già in carcere, come responsabili di aggressioni, oltre che di Pietro Barbini, di Antonio Margarito, Stefano Savi e Giuliano Carparelli.  Martina, «dato che era fidanzata con Alex dal maggio 2013 si raccomandò con me di non dirgli nulla nulla di tali flirt... una volta che uscimmo tutti e tre insieme, Alex, presente Martina, mi chiese se sapessi se lo aveva tradito. Ricordo che eravamo nella macchina di Alex, io ero seduta dietro e lui mi intimò di guardarlo nello specchietto retrovisore perché, a suo dire, essendo lui un cultore di Pnl, programmazione neurolinguistica, sarebbe stato in grado di verificare se mentissi o meno». «Ovviamente - dice Emanuela - io esclusi che Martina lo avesse mai tradito e lui mi disse “ok, ti credo”». Ma le cose non erano andate così. E, scrive il gip Giuseppe Gennari nella sua misura cautelare che individua nei tre, come richiesto dal pm Marcello Musso, un’associazione per delinquere, «queste righe testimoniano lo stile di vita di Martina Levato. Ma preannunciano anche quello che sarà il fattore scatentante del grande percorso di “purificazione” dei mesi successivi...».

Che parte nella primavera 2014 con l’elenco di tutti coloro con cui Martina ha fatto sesso profondo o light. Antonio Margarito, una notte in Salento nell’agosto 2013, rischia l’evirazione e l’accusa di violentatore. E Giuliano Carparelli, il fotografo conosciuto l’8 febbraio 2014 al Divina, su cui, non ricordandolo bene, si avvia un’inchiesta agguerrita (Stefano Savi, poi, è la vittima sacrificale, bruciato in quanto scambiato per Carparelli).

Racconta un’altra amica di Martina, Greta: «Tra maggio e giugno Martina ha iniziato a farmi insistentemente domande sul ragazzo con cui si era baciata in discoteca al Divina la sera di febbraio... ebbi l’impressione che le richieste le scrivesse direttamente Alexander...». Greta si smarca e questo non piace ad Alex. Che le manda un sms il 4 agosto 2014: «Ciao, sono l’uomo diavolo, deve ancor nascere la ragazzina che mi prende in giro...» E sotto la foto della sera al Divina, con Martina e il ragazzo del tradimento. Giuliano. Quello che la coppia acida cercherà di scarnificare il 15 novembre (si salva grazie all’ombrello) e con appostamenti di giorni, il 22, 23 e 26 novembre. E quello che solo con fatica ricorderà accaduto e Martina. 8 febbraio: «Al Divina eravamo in comitiva... quella ragazza nel privè... fu lei ad abbordarmi, io ero parecchio ubriaco e comunque non l’avrei mai corteggiata di mia iniziativa... Non corrisponde al genere di ragazze che mi colpiscono. Fu lei a farmi delle avances... Lo ricordo perché dopo poco che ci eravamo incontrati... dopo un primo approccio all’interno della discoteca siamo usciti fuori ... e, senza neanche appartarci troppo, abbiamo flirtato, ci siamo toccati e poi la ragazza mi ha praticato del sesso orale». Ma di quella serata, dice, aveva «perso completamente la memoria». marinella.rossi@ilgiorno.net

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