"Alunni con disabilità, basta ai ritardi"

Famiglie e docenti di SupeRare: l’orario ridotto, le nomine intempestive e i continui cambi dei docenti di sostegno penalizzano i ragazzi

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di Giambattista Anastasio

La lettera è rivolta al presidente del Consiglio, Mario Draghi, ai ministri Patrizio Bianchi (Pubblica istruzione) ed Erika Stefani (Disabilità), ma anche ai leader dei principali partiti. L’intento non è polemico: la loro è una richiesta di attenzione. E il momento scelto non è casuale: coincide, infatti, con l’inizio dell’anno scolastico, una fase delicata per gli alunni e gli studenti con disabilità, spesso costretti a dover rinunciare ad ore, giorni e in alcuni casi anche a settimane di lezioni a causa del ritardo col quale sono reclutati gli insegnanti di sostegno e gli educatori che devono accompagnarli lungo il percorso didattico e formativo. Da qui hanno origine quelle incertezze che purtroppo riempiono le giornate di questi ragazzi. Da qui e dalla conseguente mancanza di continuità nel rapporto tra il docente e l’allievo. Non solo l’avvio dell’anno scolastico, però. C’è anche una campagna elettorale in dirittura d’arrivo e un Governo che dovrà formarsi. Ecco, allora, che la lettera vuole minimizzare il più possibile le incertezze di cui sopra ma anche invitare il nuovo esecutivo a cambiare il copione che accompagna ogni inizio di anno scolastico. A firmare la missiva è "un gruppo di genitori, terapisti e docenti di bambini e ragazzi con disabilità aderenti alla Rete SupeRare e tutti frequentanti le scuole di ogni ordine e grado". Leggiamola, allora.

"Ci permettiamo di sottrarre un briciolo di tempo al vostro prezioso lavoro, speranzosi di poter avere un riscontro dalle vostre segreterie – scrivono gli aderenti alla Rete –. La nostra non vuole essere una polemica ma solo una richiesta di attenzione su una realtà che ogni anno si ripete e che, puntualmente siamo costretti ad affrontare. Tra poco riapriranno i cancelli delle nostre scuole e tanti buoni propositi animano le nostre aspettative. Purtroppo, ancora una volta, ad oggi tanti, troppi di noi non sanno né quante ore di sostegno ed educatore siano state assegnate ai loro ragazzi, né sanno chi troveranno in classe come collega o docente curricolare. Sappiamo bene che far partire e funzionare la “macchina scuola” è un percorso molto complesso ma, ancora una volta, le giornate future dei nostri ragazzi sono avvolte da tante incertezze. Alcuni affronteranno nuovamente orario ridotto, più probabile capiti a quegli studenti che non avranno ancora l’assegnazione del sostegno. Arriveranno, con calma, gli incaricati annuali e anche i docenti strapreparati e animati dai migliori propositi avranno bisogno di tempo per conoscere gli alunni con bisogni educativi speciali o bisognosi di specifico supporto, dovranno conoscere il contesto in cui dovranno operare".

"Può apparire semplice affermare che ci sono i verbali di Glo (Gruppi di lavoro operativo per l’inclusione ndr), i Pdp (Piani didattici personalizzati ndr) ed i Pei (Piani educativi individualizzati ndr) degli anni precedenti per comprendere il funzionamento dei più fragili ma non è così: stiamo parlando di persone e ognuna con la sua specificità, anche a parità di diagnosi; è necessario creare quel feeling che solo la quotidianità può garantire e quindi occorre del tempo, a chiunque. Nel frattempo la classe avanza nella sua programmazione e il divario si amplia. Se manca un fattore fondamentale – e cioè la continuità – ogni anno occorre ripartire da capo e l’anno scolastico scorre veloce. Quando poi la disabilità è caratterizzata da un fattore intellettivo-relazionale, il tutto si amplifica, questi ragazzi hanno bisogno di certezze, hanno bisogno di essere preparati alla nuova realtà che troveranno in classe, per loro è fonte di ansia il trovarsi dinanzi una persona mai vista né conosciuta e, in questi casi, è facile che le potenzialità e le performance si abbassino, rendendo ancora più complessa la quotidianità, hanno paura dell’ignoto e quindi ci comunicano, nei modi più disparati, il loro disagio e chi non li conosce può trovarsi in difficoltà nell’affrontare alcune situazioni".

"Tanti nostri ragazzi si troveranno a dover cambiare docenti prevalenti, di sostegno e operatori: chi garantirà loro quella necessaria continuità? Un foglio di carta in cui è riportato il verbale del Glo finale e il Pei dell’anno precedente? Andrà ricostruita una rete tra scuola, famiglia ed équipe di riabilitazione o contesto sociale del singolo alunno, sono percorsi non semplici e nessun docente ha la bacchetta magica. Abbiamo ben capito che, anche quest’anno, le dinamiche sono quelle già vissute in passato e ancora una volta ci rimboccheremo le maniche ma chiediamo la vostra attenzione affinché dal prossimo anno, questi possano diventare temi dell’agenda del nuovo Governo".

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