Allievi della scuola di Ballo della Scala Salire sul palco, il regalo di Natale

Da stasera brilleranno sotto i riflettori del Piccolo Teatro per la “Cenerentola” del loro direttore, Frédéric Olivieri

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di Elisa Guzzo Vaccarino

Salire sul palcoscenico è il regalo per le Feste che premia il lavoro di 90 allieve e allievi della Scuola di Ballo della Scala: da stasera al 22 tutti brilleranno sotto i riflettori del Piccolo Teatro di Milano per la “Cenerentola” del loro direttore, Frédéric Olivieri, sulla musica novecentesca di Prokofiev e sul libretto di Nikolai Volkov, nato per il Teatro Marinsky di San Pietroburgo. Nei ruoli solistici i ragazzi e le ragazze più grandi, che mostreranno il frutto del training progressivo che li ha portati verso la parte più impegnativa degli studi. Nel ruolo di Cenerentola debuttano Rebecca Luca dell’ottavo corso e Laura Farina del sesto, mentre nel ruolo del Principe si alternano Filippo Pagani e Alessandro Francesconi, entrambi dell’ottavo.

In questa favola di trionfo dell’amore e della bontà, messa in musica e danza, spiccano, nel primo atto, le Fate delle quattro stagioni, chiamate dalla Madrina a trasformare in realtà per una notte il sogno dell’umiliata Cenerentola e condurla al ballo in ricche vesti, e nel secondo atto, durante il ballo a Corte, la danza delle tre melarance, dono del Principe che le sorellastre si contendono, le variazioni e il passo a due di Cenerentola e del Principe. Questa fortunata “Cenerentola”, nata nel 2015 su commissione della Fondazione Bracco, ha già avuto molto successo anche in tour, nel nostro paese, e finanche a Lublino, in Polonia. Rispetto alla prima versione del balletto, firmata da Rostislav Zakharov per il Bolshoi di Mosca nel 1945, la “Cenerentola” di Olivieri è svelta, in due anziché tre atti, e il Principe charmant compare già nel primo atto mentre poi, nel suo viaggio alla ricerca di Cenerentola, la sola che potrà calzare la scarpetta perduta al ballo, ecco due danze di carattere, spagnola e araba. La partitura, del resto, risponde alla tradizione coreutica dell’epoca di composizione, con una bella varietà di danze classiche e popolari, passi a due, variazioni, valzer, mazurche. All’allestimento dello spettacolo sono stati chiamati molti allievi ed ex allievi dell’Accademia del Teatro alla Scala, dai sarti agli scenografi ai parruccai e agli hair & make-up artists.

Le scene sono firmate da Angelo Sala, i costumi degli interpreti principali sono di Chiara Donato. Le sculture sono state realizzate da Fausta Cerizza, ex allieva del Corso di scenografia teatrale. I costumi sono a cura di ex allievi del Corso di sartoria teatrale, nonché dalla Sartoria Brancato.

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