di Massimiliano Mingoia
L’affondo è di Regina De Albertis, presidente di Assimpredil-Ance: "Lanciamo un grido d’allarme per tutto il settore delle costruzioni, pubblico e privato. Siamo davanti a un paradosso: ci sono grandi opportunità di lavoro ma l’aumento dei prezzi dei materiali rende insostenibile riuscire a portare a compimento i cantieri in corso e a far partire nuovi lavori".
L’associazione dei costruttori edili ha convocato un’assemblea straordinaria nella sede di via San Maurilio per sottoporre a Governo, Regione e Comune le richieste per uscire da una situazione che la crisi internazionale prodotta dalla guerra in Ucraina ha reso ingestibile: "Qualche valore: negli ultimi 15 giorni il ferro per cemento armato è aumentato del 40%, il gas naturale dell’875%, l’energia elettrica del 542% – continua la De Albertis –. Sono prezzi fuori controllo. Non è solo un problema di caro-materiali, ma di carenza di materiali. Negli ultimi 20 giorni ho ricevuto molte lettere dai miei fornitori che dicono: “Il prezzo aumenterà del 20-30%, non ti garantisco la data di consegna e comunque il prezzo finale sarà fatto al momento della consegna’’. Bisogna mettersi a lavorare tutti insieme e rivedere i prezzi con cui sono state appaltate le opere e con cui saranno appaltate le opere del Piano nazionale di ripresa e resilienza (Pnrr) e decidere quali fare e quali non fare, perché in queste condizioni non si potranno fare tutte. È necessario prevedere delle formule compensative anche per gli appalti privati. E servono misure effettive da parte del Governo per far fronte agli aumenti spropositati di energia elettrica e carburanti. Le soluzioni degli ultimi giorni sono solo palliativi". Ogni riferimento al taglio di 25 centesimi delle accise sui carburanti è puramente voluto.
Assimpredil-Ance chiede alla Regione "di sedersi con noi e rivedere subito il prezziario regionale, che deve essere aggiornato mensilmente. E bisogna rivedere il Pnrr per quanto riguarda il nostro territorio, occorre una proroga, se no le opere non riusciranno a essere portate a compimento". Fontana, con una lettera, offre "la disponibilità all’ascolto e al dialogo".
De Albertis, intanto, si rivolge a Palazzo Marino: "Stiamo lavorando con il Comune perché vogliamo integrare nella filiera le imprese piccole e medie. Il nostro territorio è caratterizzato da queste imprese. Ma i bandi del Pnrr prevedono dimensione di impresa molto elevati, rischiamo di tagliare fuori il settore produttivo del nostro territorio e non ce lo possiamo permettere, perché il Pnrr, oltre che opere, deve lasciare risorse sul territorio". Il sindaco Giuseppe Sala, in un videomessaggio, ammette che "il periodo è difficilissimo" e sottolinea: "Siamo nella stessa barca. Serve un intervento del Governo a vostro favore, così come a favore dei Comuni. Noi, comunque, saremo al vostro fianco". L’assessore comunale ai Lavori pubblici Pierfrancesco Maran aggiunge: "Non possiamo permettere che questa situazione blocchi opere che sono in corso".
Il viceministro alle Infrastrutture Alessandro Morelli, infine, replica così ad Assimpredil: "Il Governo ha già stanziato 350 milioni di euro per il rincaro dei materiali e quasi 30 miliardi di euro per l’aumento dei prezzi dell’energia e delle bollette elettriche. De Albertis ha ragione su un punto: va ricalibrato il Pnrr, ci stiamo lavorando. Si potrebbero allungare i tempi dei contratti. Ho intenzione di convocare un tavolo per far sì che il confronto con la vostra categoria diventi permanente, almeno in questo periodo straordinario".
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