Milano, all'Università Bicocca niente tasse fino a 25mila euro

L’ateneo ha innalzato il reddito Isee per andare incontro agli studenti. Politiche analoghe nelle altre università cittadine

Giovanna Iannantuoni, rettore dell’università Bicocca

Giovanna Iannantuoni, rettore dell’università Bicocca

di Federico Dedori

L’università Bicocca prima per no tax area a Milano. In questi giorni di incertezza l’ateneo dà risposte concrete a studenti e famiglie. Nella seduta di martedì l’amministrazione della Bicocca ha votato per innalzare, dal prossimo anno, la no tax area a 25mila euro, un incremento di 2mila euro rispetto al 2021 e di 3mila rispetto al decreto ministeriale. A beneficiarne saranno quasi 14mila studenti, circa un terzo degli iscritti totali. Una misura che, insieme all’estensione del fondo di solidarietà che non riguarderà più solo motivi legati al Covid, ma anche altre questioni impreviste e straordinarie, alla riduzione delle tasse del sette per cento per gli studenti che avranno conseguito l’87 per cento dei Cfu entro il 30 settembre e alla nuova modalità di contribuzione per gli studenti stranieri che pagheranno un importo fisso in base al reddito medio del paese di provenienza, dovrebbe costare alla Bicocca circa un milione di euro.

Gli studenti che usufruiranno dell’esonero oltre ad avere l’Isee fino a 25mila euro dovranno essere in possesso di alcuni requisiti di merito e accesso agli studi. "Questi interventi proseguono nella direzione della tutela concreta del diritto allo studio, di cui sono parte fondamentale anche il nostro programma di completamento e ammodernamento delle residenze per gli studenti del Dsu con investimenti di quasi 30 milioni di euro - spiega Alessandro Santoro, prorettore al bilancio di Milano-Bicocca -. Una manovra importante che confidiamo di portare avanti con il ministero dell’università e della ricerca e la Regione".

Un impegno condiviso anche dalle altre università statali milanesi. Il Politecnico e la Statale concedono l’esonero totale a chi ha un Isee fino a 22mila euro, come da decreto ministeriale che ha portato la no tax area da 20 a 22mila euro. L’università di piazza Leonardo prevede inoltre un esonero parziale per chi ha un Isee da 22mila e 30mila euro. Sul fronte del sostegno del diritto allo studio, seppur escluse per la loro natura dalla no tax area, anche le università non statali investono molto. La Bocconi ha messo sul tavolo 38 milioni di euro dedicati agli studenti nelle quattro aree di supporto: bisogno, merito, diversity&inclusion e programmi specifici: "Valutiamo caso per caso ogni situazione e sono previste agevolazioni che portano al 100% dell’esonero del pagamento qualora ce ne fosse la necessità", hanno fatto sapere dall’università. Accanto agli esoneri previsti per legge, per esempio quelli che spettano di diritto agli studenti disabili, agli studenti titolari di protezione internazionale e agli studenti idonei alla borsa di studio regionale, Iulm assegna altri esoneri, totali o parziali, ai suoi studenti in aiuto alle famiglie. Infine la Cattolica, attraverso l’ente per il diritto allo studio e l’Istituto Giuseppe Toniolo, assegna borse di studio, rimborsi di tasse universitarie e aiuti in denaro agli studenti meritevoli, alle famiglie numerose, agli studenti lavoratori, a quelli part-time e agli studenti con disabilità o con famigliari con disabilità.

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