Alessia Pifferi: il gip dispone la perizia sul biberon di Diana, morta di stenti

L'udienza è stata fissata per il 28 settembre, il giudice ha accolto l'istanza della difesa sugli accertamenti tecnici di natura biologica e chimico-forense

La nonna di Diana Pifferi con la foto della nipotina (ImagoE)

La nonna di Diana Pifferi con la foto della nipotina (ImagoE)

Milano - Il gip di Milano Fabrizio Filice ha disposto l'incidente probatorio sul contenuto del biberon e su altri oggetti di Diana, la piccola di 16 mesi morta di stenti lo scorso 20 luglio e per il cui decesso è in carcere la madre Alessia Pifferi. Il giudice che ha accolto la richiesta dei difensori, gli avvocati Solange Marchignoli e Luca D'Auria, ha fissato per il prossimo 28 settembre un'udienza per la nomina dei periti e il conferimento dell'incarico per gli "accertamenti tecnici di natura biologica e chimico-forense sul materiale in sequestro", tra cui il latte residuo nel biberon trovata accanto alla culla in cui la bimba è stata trovata senza vita

La madre della piccola è in carcere con l'accusa di omicidio volontario aggravato per aver lasciato sola "nella culletta, per sette giorni continuativi, priva di assistenza e assolutamente incapace, per la tenerissima età, di badare a se stessa, senza peraltro generi alimentari sufficienti e in condizioni di palese ed evidente pericolo per la propria vita" la figlia Diana. Un comportamento che per l'accusa ne ha causato "la morte per stenti e per mancanza del necessario accudimento" con le aggravanti di "aver agito con premeditazione, aver agito per futili motivi e aver commesso il fatto contro la propria figlia minorenne".

Alessia Pifferi, 37 anni
Alessia Pifferi, 37 anni

L'udienza del 28 settembre si terrà davanti al gip di Milano Fabrizio Filice per nominare i periti e conferire l'incarico, con la formula dell'incidente probatorio, per gli «accertamenti tecnici di natura biologica e chimico-forense» sul materiale sequestrato, tra cui appunto il biberon. Alessia Pifferi, la donna di 37 anni accusata di omicidio volontario aggravato, è in carcere dal 21 luglio per aver lasciato morire di stenti la figlia Diana di quasi un anno e mezzo, abbandonandola da sola in casa per sei giorni.

La perizia riguarderà, in particolare, il contenuto del biberon trovato vicino alla culla, per verificare la presenza o meno di un tranquillante nel latte, sul beccuccio del biberon stesso, sulla boccetta di En (ossia benzodiazepine) trovato in casa e su altro materiale sequestrato nell'abitazione. Gli accertamenti irripetibili, con la formula dell'incidente probatorio per cristallizzare le prove in vista del processo, sono stati disposti dal giudice accogliendo l'istanza dei legali della donna, gli avvocati Solange Marchignoli e Luca D'Auria.

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