Proto arrestato per truffa, il 'Lupo' non perde il vizio

Dai finti acquisti alle case dei vip, la parabola del truffatore seriale

L'arresto di Alessandro Proto

L'arresto di Alessandro Proto

Milano, 16 giugno 2019  - Una volta, fece sapere in giro che da azionista di minoranza del Monaco era pronto a ingaggiare Josè Mourinho come allenatore. Di recente, il suo nome è stato citato in una fantomatica trattativa per l’acquisizione del Palermo Calcio, poi naufragata. Per non parlare degli esordi come «cerca casa» per i vip, da Leo Messi a George Clooney.

Inutile dire che nulla di vero c’era, e che si trattava solo di false informazioni messe in giro per trovare spazio su giornali e siti web (che molte volte hanno preso per oro colato le mail che arrivavano in redazione senza verificarne la fondatezza). Calcio e star system a parte, il nome di Alessandro Proto, truffatore seriale di 44 anni, è assurto agli onori delle cronache soprattutto per le sbandierate incursioni nel mondo della finanza e delle acquisizioni di società: da Rcs a Mps, da Tod’s a Unicredit. Operazioni inesistenti che però «drogavano» l’andamento dei titoli quotati, spinti in alto dalle speculazioni. Nel 2012, il «Lupo di corso Buenos Aires», soprannome che richiama il personaggio di Leonardo Di Caprio nel film «The Wolf of Wall Street», era stato ammanettato dalla Guardia di Finanza proprio per manipolazione del mercato e ostacolo alle attività degli organi di vigilanza; accuse per le quali ha poi patteggiato una pena di 3 anni e 10 mesi. In realtà, il «Lupo», così ritratto anche nella copertina della biografia «Io sono l’impostore», non ha mai perso il vizio: profilo da self-made man, con l’immancabile esperienza da venditore di enciclopedie, gli atti giudiziari di ieri e di oggi raccontano invece la storia di un uomo che ha sempre basato popolarità e guadagni sulla menzogna.

E l’ultima storia che lo vede protagonista non fa che consolidarne il profilo da imbroglione incallito, stavolta pure con un surplus di spietatezza. sì, perché ieri proto è stato arrestato dalle fiamme gialle di como con l’accusa di aver raggirato una malata terminale di cancro, facendosi inviare in varie tranche la somma di 132.952 euro, poi fatti sparire attraverso l’apertura di conti di gioco per scommesse on line (da qui la contestazione del reato di autoriclaggio). stando a quanto si legge nell’ordinanza di custodia cautelare in carcere emessa dal gip carlo cecchetti, il 44enne, che risulta residente nella svizzera novazzaro, ha detto alla donna, conosciuta su linkedin, di aver bisogno di soldi per curare la malattia psichica del figlio, distrutto dalla morte della sorellina per un tumore. tutto inventato, per fortuna: la figlia di Proto, nata nel 2007, non si chiama anna e gode di ottima salute. quando la vittima ha capito di essere finita in trappola, sono scattati gli avvertimenti di un tale «avvocato bernasconi», che parlava di «un accanimento giudiziario da parte delle autorità elvetiche» e paventava «il concreto rischio che lei e le persone che avevano aiutato proto a effettuare ricariche e bonifici venissero coinvolte nell’inchiesta giudiziaria, in quanto ritenute complici».

L’inchiesta ha fotografato pure la situazione patrimoniale del sedicente immobiliarista, che ha dichiarato entrate da lavoro autonomo pari a 2.975 euro nel 2017 e 637,50 euro nel 2018 «corrisposti dal gruppo editoriale il saggiatore quale compenso per la pubblicazione del libro». l’indagine è tutt’altro che conclusa: sui conti di proto sono arrivate tra 2017 e 2019 decine di migliaia di euro «senza alcun apparente titolo giustificativo» da ben 45 persone; il sospetto è che tra queste ci siano altri potenziali truffati.

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