Alessandro Maja, chi è l'architetto che ha ucciso moglie e figlia a Samarate

Specializzato in interior design, con studio a Milano, racconta di essere cresciuto "fra i Caffè milanesi" e si descrive come "vulcanico di idee, originali e stravaganti, ma concrete e funzionali"

Alessandro Maja (Foto fb)
Alessandro Maja (Foto fb)

Samarate (Varese), 4 maggio 2022 - C'è la sua firma dietro la stazione milanese di Cadorna come nella realizzazione di alcuni spazi dello scalo di Malpensa. Alessandro Giovanni Maja, 57 anni, fermato stamattina dai carabinieri perché sospettato di aver ucciso moglie e figlia e di aver gravemente ferito l'altro figlio a Samarate, è noto nel settore dell’interior design e della progettazione di spazi architettonici. Maja racconta di essere cresciuto "fra i Caffè milanesi" e si descrive come "vulcanico di idee, originali e stravaganti, ma concrete e funzionali" sul sito del Maja group di cui il 57enne si definisce "fulcro e fondatore". Lo studio, specializzato nella progettazione di spazi commerciali per il settore Food and Beverage con sede in via Sforza, lungo il naviglio Pavese, vanta fra i suoi progetti anche il "relooking" della storica pasticceria Biffi, di spazi all'aeroporto di Malpensa e alla stazione di Cadorna. Maja non risulta iscritto all'ordine degli architetti ma a quello dei geometri. Professionista di talento, originale ed estroverso, pare che non facesse segreto di alcune difficoltà familiari, al momento non confermate e che mai nessuno avrebbe immaginato potessero sfociare in una simile tragedia. È infatti su una possibile crisi matrimoniale che si concentrano le indagini dei carabinieri per dare una spiegazione a quanto accaduto stamani. Secondo quanto si è appreso, la donna si era rivolta a un avvocato per una consulenza sulla separazione

Secondo una prima ricostruzione, l'uomo, che è attualmente piantonato in ospedale dopo un tentativo di suicidio, avrebbe preso a martellate i figli e la moglie nel sonno. I ragazzi sono stati aggrediti mentre dormivano nella loro camera, mentre la donna si trovava sul divano. Poi, ancora sporco di sangue, Maja avrebbe tentato di darsi fuoco ma è attualmente fuori pericolo. All'arrivo dei soccorritori Maja era ancora sporco di sangue. Nella villetta dove è avvenuta la tragedia, un quartiere signorile, i carabinieri del comando provinciale di Varese e la scientifica, stanno ricostruendo le fasi del duplice omicidio. Oltre ad Alessandro Maja, investigatori e inquirenti sentiranno nelle prossime ore i familiari e gli amici della coppia e dei due figli.  Intanto resta ricoverato in gravi condizioni il figlio 23enne Nicolò, mentre la moglie Stefania Pivetta, 56 anni, e la figlia sedicenne Giulia, non hanno avuto scampo. 

Con il duplice omicidio di Samarate sono già tre le tragedie famigliari che hanno scosso la provincia di Varese dall'inizio del 2022. Il primo drammatico episodio risale al primo gennaio quando Davide Paitoni, 40 anni, ha ucciso nella sua casa a Morazzone dove era in regime di arresti domiciliari il figlio Daniele di 7 anni e ha poi cercato il giorno successivo di ammazzare a Gazzada la moglie e madre del piccolo, da cui si stava separando. Il teatro del secondo dramma è stato Mesenzana, comune dell'Alto lago Maggiore nel Luinese. Nella villetta di via Pezza, la mattina del 24 marzo, Andrea Rossin, 44 anni, ha accoltellato a morte i due figli Giada, 13 anni, e Alessio, 7 anni, per poi togliersi la vita con la stessa lama. Era stata la madre a scoprire i cadaveri dei bambini quando era andata a prenderli dal padre per accompagnarli a scuola. Il terzo episodio è accaduto la notte scorsa quando Alessandro Maja, 57 anni, ha aggredito nel sonno a colpi di martello la moglie Stefania e i figli Giulia e Nicolò, uccidendo le due donne e lasciando in fin di vita il ragazzo 23enne.