Alcol e droga, l’ordine della Procura: "Esami del sangue solo in certi casi"

La circolare: "Test in caso di sintomi da alterazione psicofisica". Vigili all’attacco: vogliamo spiegazioni

Alcoltest più difficile da richiedere

Alcoltest più difficile da richiedere

Milano, 1 agosto 2021 -  Nuovo giro di vite della Procura sugli esami del sangue per gli automobilisti sospettati di essersi messi al volante ubriachi o dopo aver assunto droga. Già due anni fa, una circolare firmata dal procuratore capo Francesco Greco aveva dato precise direttive agli organi di polizia giudiziaria competenti nel territorio della Procura di Milano (Questura, Comandi provinciali di carabinieri e Guardia di finanza e Comandi delle polizie locali): all’epoca, era stata "evidenziata la necessità" di richiedere i test ematici in ospedale solo nei casi in cui l’intervento dei vigili sul luogo dell’incidente fosse precedente al trasporto dei feriti in ambulanza, così da rendersi conto di persona delle loro condizioni. Lo scorso 22 luglio, una circolare identica, stavolta firmata dal procuratore aggiunto Riccardo Targetti, ha ribadito il concetto in maniera ancor più rigida, almeno nell’interpretazione degli agenti che l’hanno letta nelle ultime ore. Ecco il testo della missiva, che parte con un rimando alla comunicazione del 12 giugno 2019. "Si rammenta che, secondo il più recente indirizzo della Corte di Cassazione, per procedere ad analisi approfondite (tra le quali il prelievo ematico) è necessario che in precedenza il soggetto abbia mostrato i tipici sintomi che denotano uno stato di alterazione psicofisica, come l’eloquio sconnesso, l’andatura barcollante, le pupille dilatate, l’alito alcolico; elementi che già consentano di ipotizzare la violazione dei reati di cui agli articoli 186 e/o 187 del Codice della strada ( guida in stato di ebbrezza o sotto effetto di stupefacenti, ndr )". Quindi , prosegue la missiva, "solo in questi casi e al fine di consolidare la prova, il prelievo ematico è consentito; il che è aspetto particolarmente rilevante per il reato di guida in stato di alterazione da stupefacenti, poiché – come è noto – altri metodi (come il campione delle urine) non sono probanti per l’articolo 187". Nel testo c’è anche un riferimento all’aspetto economico della vicenda: "Solo in tali casi le relative spese, in quanto astrattamente ripetibili a carico del condannato, saranno anticipabili da parte della Procura della Repubblica". Tradotto: se il test è positivo, il costo di 200 euro sarà poi richiesto al trasgressore; in caso contrario, quei soldi, da corrispondere alla struttura sanitaria che ha eseguito l’esame, resteranno in carico alla Procura. "Quanto sopra – la conclusione – viene ricordato perché si è constatato come talvolta si sia sottoposto il guidatore all’esame ematico senza alcuno degli indizi “comportamentali” di cui sopra e quindi senza alcun indizio di commissione del reato, con conseguenti problemi in ordine alla fondatezza della richiesta di rimborso delle relative spese da parte del presidio ospedaliero". C’è un problema, però, secondo i ghisa: nella maggior parte dei casi in cui avvengono incidenti stradali di particolare gravità, gli agenti arrivano sul posto quando ormai i feriti sono in ambulanza o sono già in viaggio verso gli ospedali. Domande: come si fa a verificare che il loro comportamento sia compatibile con la possibile assunzione di alcol e droga? Il trasporto in ospedale prima dell’arrivo della polizia locale mette automaticamente al riparo i conducenti dai controlli? E ancora : anche se nel caso in cui gli agenti dovessero arrivare in tempo, come potrebbero dimostrare che lo stordimento di una persona sia direttamente collegato all’abuso di sostanze e non alla botta appena presa o allo choc provocato dallo schianto? Metteteci anche che proprio negli articoli 186 e 187 è indicata la casistica "incidenti stradali" tra quelle che consentono agli operatori di polizia di procedere alla verifica delle condizioni psicofisiche dell’automobilista tramite test specifici. Il 28 luglio, la direttiva è stata recepita dal Comando di piazza Beccaria con la circolare numero 57 firmata dal vice comandante Paolo Ghirardi. Una circolare che ha subito suscitato polemiche all’interno del Corpo. "Vogliamo chiarimenti immediati – fa sapere il segretario del Sulpl Daniele Vincini –. Così si rischia di vanificare il contrasto alla guida in stato di ebbrezza o sotto l’effetto di droga".  

è arrivato su WhatsApp

Per ricevere le notizie selezionate dalla redazione in modo semplice e sicuro