Alberghi, crisi nera e zero ripresa: i lavoratori tornano in piazza

Chi opera nei servizi in appalto è a casa dalla fine di febbraio e i soldi arrivano a singhiozzo Rischio esuberi ad agosto

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Sono rimasti a casa dal lavoro già da fine febbraio, quando a causa del coronavirus gli hotel si sono svuotati e tutte le prenotazioni sono state cancellate. Gli ammortizzatori sociali arrivano a singhiozzo e "le settimane di assegno ordinario con causale Covid-19 disposte dal Governo si stanno già esaurendo". Domani tornano in piazza, con una manifestazione sotto la Prefettura di Milano, i lavoratori che si occupano di pulizie e servizi in appalto negli alberghi. Uno dei settori messo in ginocchio dal lockdown. "A Milano i flussi turistici non riprenderanno in tempi brevissimi – spiega il sindacato di base FlaicaUniti Cub – dato che sono in gran parte legati agli eventi fieristici che sono stati tutti cancellati o rimandati in autunno. Questi lavoratori, quindi, rischiano di passare i mesi di giugno, luglio e agosto senza la certezza di percepire un reddito. Dal 17 Agosto, inoltre, scadrà la sospensione dei licenziamenti per motivo economico, dopo quella data c’è il rischio che le aziende richiedano ingenti e diffuse riduzioni di personale".

Il sindacato chiede quindi "misure urgenti e straordinarie per tutelare i lavoratori di tutto il settore, e soprattutto di quei territori in cui la ripresa del turismo è ancora ben lontana", tra cui ammortizzatori sociali e blocco dei licenziamenti almeno fino a inizio 2021.

A.G.

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