"Al trasporto pubblico manca un miliardo"

L’allarme lanciato da Andrea Gibelli in qualità di presidente dell’associazione di categoria

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"Manca oltre un miliardo di fondi aggiuntivi per chiudere in equilibrio economico-finanziario il 2021 e dare continuità agli investimenti verso il nuovo trasporto pubblico locale. È essenziale cogliere la sfida della transizione ecologica e digitale promossa dal programma europeo NextGen e dal Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza". Allarme e parole di Andrea Gibelli, intervenuto all’“European Mobility Exhibition“ di Parigi in qualità di presidente di Asstra, associazione di categoria del trasporto pubblico locale, che rappresenta 144 aziende.

Nel dettaglio, nel 2021 le imprese del settore hanno registrato perdite per circa 1,7 miliardi di euro mentre la quota dei ristori disponibili è stimata in circa 160 milioni di euro, ai quali bisogna aggiungere i residui dei contributi per servizi aggiuntivi imposti dalla pandemia da Coronavirus non utilizzati per il 2021, quantificabili in poco più di 510 milioni di euro. Non trovano invece alcuna forma di compensazione le perdite registrate nella prima parte dell’anno in corso, nella prima parte del 2022.

Secondo Gibelli ora "serve dare continuità agli investimenti intrapresi dalle aziende di trasporto pubblico per sostenerle nel processo di transizione ecologica e digitale nell’attuale contesto post-pandemia, aggravato dalla guerra russo-ucraina. Questo è essenziale per affermare un nuovo modello di mobilità nel quale il trasporto pubblico possa avere un ruolo primario". "Pur apprezzando lo sforzo economico messo in campo dal Governo – precisa e conclude il presidente di Asstra nonché presidente del Gruppo FNM –, gli attuali stanziamenti risultano insufficienti a coprire le perdite che il settore ha subito nel 2021 e che continua ad accusare nel 2022 rispetto al periodo precedente alla pandemia".

A proposito di transizione ecologica, ieri è stato siglato un accordo finalizzato ad agevolare la diffusione della mobilità elettrica attraverso una modalità di ricarica più rapida e per questo in grado di consentire anche gli spostamenti extraurbani. A firmarlo sono stati Atlante, società del gruppo Nhoa (già Engie Eps) dedicata all’infrastruttura di ricarica rapida e ultra-rapida per veicoli elettrici, e IP (gruppo Api), società attiva nella distribuzione dei carburanti e nei servizi alla mobilità con 4.600 stazioni di servizio in Italia. La collaborazione prevede l’installazione di 34 punti di ricarica veloci e ultraveloci in 5 distributori del Nord e del Centro Italia sui principali corridoi stradali ad alta densità di traffico. I primi 26 punti di ricarica elettrificati saranno resi operativi entro dicembre 2022 e saranno dotati di pensiline con pannelli fotovoltaici. Entro marzo 2023 è prevista l’aggiunta, in una delle stazioni di servizio, di ulteriori 8 punti di ricarica rapida e l’integrazione di un sistema di accumulo di energia. "Questo sistema – si legge nella nota – permetterà di ottimizzare il consumo energetico e contribuirà all’efficienza del sistema elettrico attraverso lo scambio di energia tra il veicolo, il dispositivo di ricarica, i pannelli solari e il sistema di accumulo".

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