Airone cinerino e tuffetto fra gli ospiti della nuova oasi

Causa ritardi legati al Covid sarà pronta in primavera. Si cercano fondi e volontari

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Pendolino, airone cinerino, tuffetto: sono gli ospiti della nuova Oasi del Wwf a Trezzo, pronta in primavera, il Covid ha fatto slittare la cerimonia. Il nuovo polmone verde sorto sulle macerie dell’ex Fornace cerca fondi e volontari: "Aiutateci", l’appello lanciato dal portavoce Fabio Cologni al lavoro per restituire un altro pezzo degradato di territorio alla collettività.

La battaglia per la rinascita dei 16 ettari a 300 metri di distanza dalle Foppe, la storica riserva gestita dal gruppo da più di 30 anni, "è stata condivisa con il Comune". Lavori in corso dal 2019 e ora quasi al termine. "La pandemia ci ha costretti a posticipare il taglio del nastro, ma per il 6 febbraio ci sarà un’anteprima: visite guidate alla scoperta del nuovo gioiello di biodiversità affacciato sulla Monza-Trezzo. Un altro angolo di paradiso, "un esempio di rigenerazione urbana. Qui c’erano anche i rifiuti ospedalieri del Niguarda", ricorda Cologni. Adesso è tornato tutto allo stato naturale "è un habitat che si raccorda all’altra riserva e per la quale svolge un’importante funzione di supporto. Fra le star del posto, il tritone crestato, "un anfibio tutelato dall’Europa", e sarà proprio sui suoi parenti più stetti che verrà avviato uno studio. Ma non tutto è semplice. A margine di un’attività senza sosta arriva la richiesta: "Ci servono forze nuove. In particolare giovani, che siano disposti a dedicare il proprio tempo alla tutela di un patrimonio ambientale di incommensurabile valore". Serve anche denaro "per rinnovare il parco macchine e attrezzi che usiamo continuamente". C’è chi non si dimentica mai di tendere la mano e così anche per l’Oasi 2 il documentarista Paolo Sassi ha inviato un contributo: "Ci ha permesso di costruire il ponte che allunga la visita a 2 chilometri". Anche qui l’attività dei volontari sarà all’insegna della sensibilizzazione, un compito che si aggiunge agli altri: la manutenzione dei siti, la festa dell’area protetta che ogni primavera si apre ai visitatori, l’impegno per le scuole e con i turisti del fine settimana, le uscite serali alla scoperta della fauna notturna autoctona: lucciole e insetti. Continua anche l’attività di monitoraggio del mattone sull’Adda. Da molti anni il Wwf è sentinella contro consumo di suolo. L’iban per donare è IT22M0503433920000000000641.

Barbara Calderola

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