Notte violenta a Milano, rapine e omicidio: restano in carcere i due marocchini fermati

Irregolari e con precedenti, erano arrivati in Italia tra giugno e dicembre scorso con barconi provenienti dalla Libia

Accoltellamento in via Settembrini (Newpress)

Accoltellamento in via Settembrini (Newpress)

Milano, 30 aprile 2018 - È stato convalidato questa mattina il fermo di Abderahim Anass e Saad Otmani, i due marocchini di 28 e 30 anni accusati di aver ucciso un 22enne del Bangladesh e ferito tre persone nel corso di altrettante rapine consumate tra Milano e Cinisello Balsamo nella notte tra giovedì e venerdì. Per entrambi è stato confermato il carcere. I due erano stati fermati dai carabinieri intorno alle 10 del venerdì, erano seduti al tavolino di un McDonald's in zona stazione Centrale, a Milano, e in tasca avevano ancora cellulari e portafogli delle vittime. Irregolari e con precedenti, erano arrivati in Italia tra giugno e dicembre scorso con barconi provenienti dalla Libia

Inchiodati dai video registrati dagli occhi elettronici nella zona di piazza Caiazzo e dalla refurtiva di tre colpi ritrovata addosso a Otmani, i due hanno sostanzialmente confessato di essere gli autori di tutti i raid che sono stati loro contestati, negando però di aver pugnalato il 23enne bengalese per ammazzarlo. Una sequenza choc andata avanti per tre ore. Prima il trentaseienne peruviano aggredito con calci, pugni e una bottiglietta di plastica tagliata a metà in via Stalingrado a Cinisello e depredato del telefono. Poi il trentunenne italiano con problemi psichiatrici accoltellato per due volte all’addome a 400 metri di distanza, in via Lincoln e derubato del borsello con 40 euro. Quindi il doppio agguato in un minuto a Milano: il fendente al fianco della ventenne studentessa inglese per strapparle il telefono, alle 2.13 in via Gaffurio e la coltellata mortale in pieno petto al 23enne, alle 2.14 in via Settembrini.

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