Aggredito con l'acido a Milano, Martina e Alexander hanno menti troppo complesse: i periti chiedono tempo

La ragazza prosegue la gravidanza: è in attesa di un maschio concepito con Boettcher. Mentre lui riceverà l’avvocato divorzista, dopo che la moglie ha chiesto la separazione legale. Nel frattempo si è conclusa la perizia medico-legale su Pietro che ha riportato un'invalidità dal 100 al 75% (attualmente) di Marinella Rossi

Alexander Boettcher e Martina Levato in tribunale con la polizia penitenziaria

Alexander Boettcher e Martina Levato in tribunale con la polizia penitenziaria

Milano, 16 aprile  2015 - Sono pochi due mesi per entrare nelle menti di Martina Levato e Alexander Boettcher, e per sondarle. Ci vuole almeno un altro mese. Menti complesse, giustificano i periti nel prendere tempo. Sia presi singolarmente che in coppia, e fotografati nelle loro dinamiche che li hanno portati a massacrare con acido muriatico l’ex compagno di scuola di Martina, Pietro Barbini. Ma anche, stando all’ipotesi del sostituto procuratore MarcelloMusso, a infilare una sequenza di altre vittime (almeno tre) nonché a progettare altri assalti. La perizia psichiatrica che la nona sezione del tribunale penale, il giudice Anna Introini, ha affidato nel rito abbreviato a carico della coppia acida alle esperte Erica Francesca Poli e Marina Verga, perché fossero valutate capacità di stare in giudizio, di intendere e di volere al momento del fatto e pericolosità sociale, era attesa - dopo l’incarico del 10 febbraio e l’inizio delle operazioni peritali a San Vittore qualche giorno dopo - al massimo per il 18 aprile.

Ma i due medici ieri hanno fatto avere al collegio una richiesta di proroga «...di ulteriori 30 giorni per il completamento delle operazioni peritali... a far data dalla data prevista di consegna del 18/4/15 a causa della particolare complessità della valutazione». A motivare il ritardo entra anche «l’oggettiva difficoltà nella fissazione delle sessioni peritali, attesa la numerosa presenza di tutti e 6 i consulenti coinvolti». «La complessità della valutazione - scrivono i periti - e della organizzazione hanno ritardato il completamento delle operazioni che necessita quindi di un lasso temporale aggiuntivo». Gli incontri a San Vittore tra i medici, Martina e Alexander, sono infatti allargati anche ai consulenti di tutte le parti in causa: la parte civile Barbini, assistito dall’avvocato Paolo Tosoni, e gli imputati Boettcher, assistito da Ermanno Gorpia, e Levato per la quale, oltre al perito, sono presenti costantemente gli stessi difensori, Paola Bonelli e Marziano Pontin.

In carcere, dove la coppia è dal 28 dicembre per lesioni volontarie premeditate gravissime, Martina prosegue la gravidanza: è in attesa di un maschio concepito con Boettcher. Mentre Alexander riceverà l’avvocato divorzista di Monza Valeria Barbanti, dopo che la moglie croata Gorana Bulog ha chiesto la separazione legale. Il legale ha appena ottenuto l’autorizzazione per incontrare il suo cliente e «valutare con lo stesso le condizioni di separazione». Nel frattempo si è conclusa la perizia medica che il professor Alessandro Ronchi ha eseguito sul 22enne studente a Boston Pietro. Nell’udienza del 28 aprile riferirà solo lui sulle lesioni procurate a viso, vista, braccia e gambe dall’acido muriatico. 

Il medico avrebbe accertato che causa dell'aggressione Barbini ha riportato per i 48 giorni successivi un'invalidità del 100 per cento, scesa al 75 nei quattro mesi successivi.  Barbini non è rimasto cieco, ma ha perso sei decimi di vista da un occhio. È stato compromesso anche l'olfatto. Secondo il suo avvocato, Paolo Tosoni,  si tratta di una «perizia netta». «Non avevamo dubbi sulla permanenza di alcune delle lesioni riportate dal nostro assistito e il perito lo ha confermato».

di Marinella Rossi

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