Milano, aggredito dipendente Atm a Caiazzo: allarme sicurezza sui mezzi pubblici

Senza biglietto manda all’ospedale agente di stazione. Vertice in Prefettura: analisi su linee e orari a rischio

Gli agenti di polizia a una fermata della metropolitana

Gli agenti di polizia a una fermata della metropolitana

L’ennesimo raid è andato in scena proprio nel giorno del vertice convocato in Prefettura per parlare di sicurezza sui mezzi pubblici. Alle 19 di ieri, un operatore di stazione è stato aggredito da un passeggero senza biglietto alla fermata Caiazzo della M2: quando il dipendente Atm ha provato a fermarlo, poco oltre i tornelli, il ragazzo l’ha spintonato, facendolo cadere all’indietro; il ventisettenne ferito è stato portato in ospedale per una contusione alla testa, mentre l’aggressore, un ventunenne egiziano, è stato bloccato dopo pochi minuti dagli agenti della Polmetro e indagato per resistenza a pubblico ufficiale.

L’episodio è avvenuto a poche ore da una riunione che ha in parte deluso le aspettative dei rappresentanti sindacali di Atm e Trenord, convinti che la loro partecipazione alla riunione del Comitato provinciale per l’ordine e la sicurezza pubblica fosse l’occasione per circoscrivere gli interventi da opporre al fenomeno dei ripetuti raid violenti. Alcune soluzioni sono state indicate, ma saranno approfondite nelle prossime settimane e messe in atto non prima di settembre. "Apprezziamo il fatto che il prefetto ci abbia convocato, lo riteniamo un buon segnale – concordano Angelo Piccirillo e Francesco Casile, della Filt-Cgil, Franco Fusca, della Fit-Cisl, Roberto Errante, della Uiltrasporti, e Pasquale Ferri, dell’Orsa –. E apprezziamo anche la scelta di trattare separatamente il caso Atm e il caso Trenord perché sono aziende con un raggio d’azione e un servizio differenti". Detto questo, "sarebbe opportuno intervenire il prima possibile e con soluzioni strutturali, anche perché le statistiche relative alle aggressioni sono sottostimate". Con ordine, allora. La Prefettura fa sapere che "è emersa la necessità di favorire il miglior coordinamento possibile tra gli operatori del trasporto pubblico e le forze dell’ordine, affinché possa esserci pronta informazione di eventi critici o di fatti-reato con tempestività di intervento degli organi deputati ad assicurare la sicurezza pubblica". Il punto di partenza sta nel bilancio dei primi 6 mesi del 2022: 24 arresti, 176 denunce e 1.077 identificati. Tuttavia, bisogna perfezionare lo scambio di informazioni tra Atm e Trenord da una parte e forze dell’ordine dall’altra. Per quanto attiene in particolare Atm, attraverso tavoli tecnici che si terranno in via Fatebenefratelli si verificherà "come attivare l’attività di intervento sulle tratte e negli orari maggiormente esposti a rischio di eventi critici". Per quanto riguarda Trenord, il confronto con la Polfer porterà all’individuazione di "convogli meritevoli di servizi programmati di scorta del personale di pubblica sicurezza". Gli specialisti della polizia ferroviaria contatteranno anche i sindaci dei Comuni dell’hinterland attraversati dalle tratte di Trenord per impiegare nelle stazioni anche la polizia locale.

In serata la nota dei sindacati: "Le organizzazioni sindacali hanno rivendicato le misure da attuare immediatamente. Per quanto riguarda Atm c’è la necessità di una presenza più attiva e organizzata di tutto il personale interno con l’obiettivo di sorvegliare in maniera capillare tutta la rete di superfice e metropolitana in coordinamento con le forze dell’ordine. È stata avanzata la richiesta, in caso di aggressioni, di costituirsi parte civile, di fare un’adeguata formazione a tutto il personale front-line per meglio gestire le eventuali criticità che potrebbero insorgere durante il servizio, ma anche di promuovere una campagna di sensibilizzazione sul rispetto che si deve a chi lavora nei servizi di pubblica utilità. Per quanto riguarda in particolare Trenord, c’è la necessità di coinvolgere RFI e FNM per riprendere la discussione sugli investimenti in tornelli e videosorveglianza – eccole le soluzioni strutturali – per rendere più sicura la rete. In attesa di ricevere informazioni puntuali sulle direttrici e sugli orari più a rischio, abbiamo chiesto una maggiore presenza della Polfer sui treni e di coinvolgere la polizia locale. Crediamo sia fondamentale dare – ecco la sottolineatura – un immediato segnale".

 

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