Parco della Martesana, due ragazzi accoltellati nel giro di mezz’ora

Un diciannovenne e un ventenne colpiti all’interno dell’area verde, le descrizioni fanno pensare a un unico aggressore

Un'aggressione (foto di repertorio)

Un'aggressione (foto di repertorio)

Due accoltellati in meno di mezz’ora. Le descrizioni dei feriti che rimandano lo stesso identikit. E un’indagine che punta a individuare nel più breve tempo possibile il misterioso aggressore che l’altra sera ha colpito al parco della Martesana. Partiamo dalla cronaca. La prima chiamata al 112 arriva da via Rancati, a metà strada tra viale Monza e l’area verde intitolata ai Martiri della libertà iracheni vittime del terrorismo: a terra c’è un ventenne di origine egiziana, incensurato, che viene immediatamente trasportato al pronto soccorso dell’ospedale San Raffaele per alcune ferite da arma da taglio alle braccia.

Agli agenti dell’Ufficio prevenzione generale il ragazzo racconta di essere stato aggredito da un uomo, descritto come un nordafricano alto circa un metro e 80, che lo ha colpito con un oggetto appuntito, non si sa se un coltello o un coccio di bottiglia, provocandogli diversi tagli. Il motivo del raid: non un tentativo di rapina violenta, visto che il balordo si è allontanato subito dopo il blitz senza portare via nulla. Passano ventidue minuti, ed ecco la seconda richiesta d’aiuto: arriva alle 23.18 da via Cavezzali, una traversa di via Padova a poche centinaia di metri dal parco della Martesana. In questo caso, a telefonare è un diciannovenne, pure lui egiziano senza alcun precedente nelle banche dati delle forze dell’ordine: riferisce di essere stato accerchiato all’improvviso da tre persone; due lo avrebbero colpito con calci e pugni dopo avergli detto "Che c. guardi?", mentre il terzo lo avrebbe ferito alle braccia con una serie di fendenti.

La descrizione di quest’ultimo coincide con quella del nordafricano che ha aggredito poco prima il ventenne nella stessa zona. Anche il diciannovenne viene portato al San Raffaele: per fortuna, non ha riportato gravi conseguenze. Stando alle prime informazioni, i racconti dei due feriti sono ritenuti credibili dagli investigatori di via Fatebenefratelli, anche perché nessuno dei due ha avuto in passato problemi con la giustizia. Del resto, avrebbe poco senso inventare una storia del genere. E c’è pure un altro particolare da tenere in considerazione: i due non sono amici, non si conoscono. Di conseguenza, è difficile ipotizzare che si siano messi d’accordo per fornire la stessa descrizione dell’aggressore, in momenti diversi della serata e sentiti separatamente dalla polizia.

Di conseguenza, è scattata la caccia all’accoltellatore: il campo delle ricerche va verosimilmente ristretto alle persone che frequentano abitualmente l’area verde nella periferia nord est della città, nel recente passato sotto i riflettori delle forze dell’ordine per la presenza di spacciatori, specie di sera e nel corso della notte.

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