"Sigarette?". Poi l’agguato sessuale. Quarantenne incastrato dal modo di camminare

L’approccio davanti a un locale di via Madonnina, i palpeggiamenti ripetuti e la fuga della studentessa Due sere dopo, il blitz della Mobile in via San Marco

L’uomo è stato arrestato dalla polizia dopo l’aggressione sessuale alla studentessa

L’uomo è stato arrestato dalla polizia dopo l’aggressione sessuale alla studentessa

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Gli investigatori lo hanno riconosciuto dall’inconfondibile modo di camminare: il movimento asimmetrico dei piedi e i passi differenti tra gamba destra e gamba sinistra. Un’andatura immortalata due notti prima da due telecamere, che hanno ripreso quasi integralmente l’agguato subìto da una studentessa in zona Brera. Gli stessi occhi elettronici che hanno filmato pure il volto del presunto molestatore e gli indumenti che indossava. Così, in meno di 48 ore, gli agenti della sezione specializzata della Squadra mobile, coordinati dal dirigente Marco Calì e dal funzionario Stefano Veronese, sono riusciti a rintracciare l’aggressore, il quarantenne bengalese Shabeali H., fermato con l’accusa di violenza sessuale dall’aggiunto Maria Letizia Mannella e dal pm Antonio Cristillo. Torniamo alla notte tra il 26 e il 27 aprile. Alle 3.50, Marta (nome di fantasia) si presenta in Questura per sporgere denuncia.

Racconta di aver trascorso la serata con alcuni coetanei nel locale "Il Patuscino" di via Madonnina e di essersi imbattuta all’uscita in un uomo, un asiatico con carnagione olivastra tra i 30 e i 40 anni, che ha cercato di venderle con insistenza un pacchetto di sigarette. Quando lei si è allontanata, lui l’ha seguita, prendendola più volte per il braccio, provando a baciarla e palpeggiandole insistentemente le parti intime. Poi, in piazza del Carmine, l’ha nuovamente abbrancata trascinandola verso via del Carmine; lì si è slacciato i pantaloni e ha iniziato a masturbarsi. A quel punto, Marta è riuscita a divincolarsi in qualche modo e a telefonare a un’amica, mentre l’aggressore si è allontanato in direzione via Mercato. Il primo sopralluogo serve ai poliziotti per individuare eventuali telecamere utili alle indagini: ne trovano due, di uno showroom e di una tabaccheria, che hanno ripreso quasi tutta la sequenza descritta dalla ragazza. I segugi della Mobile intuiscono che l’uomo che stanno cercando è un habituè di Brera, e quindi la sera del 29 si appostano in zona.

Dieci minuti dopo la mezzanotte, eccolo in via Fiori Chiari: indossa gli stessi indumenti del 27, ha con sé una Polaroid e cammina come l’aggressore di Marta. Di più: si avvicina alle passanti e, con la scusa delle sigarette, cerca con insistenza l’approccio fisico. I poliziotti in borghese chiamano la centrale operativa per farlo controllare da una Volante, ma appena vede l’auto Shabeali H. scappa tra la folla. Non fa molta strada, perché gli agenti lo ritrovano all’una in via San Marco angolo via Pontaccio: prova a fuggire di nuovo, ma viene bloccato. In Questura dirà di avere tutti i parenti in Bangladesh e di abitare in un appartamento di via Gluck con otto connazionali; nel 2012 fu indagato per molestie. Ora è a San Vittore. Non si esclude che abbia già colpito in passato, nonostante non risultino altre denunce simili.

 

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