Affari e legami dei Molluso Boss delle cave

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In una delle intercettazioni che hanno inchiodato Gianarnaldo Bonilauri, titolare della cava di Zibido, il 72enne ammette di essere preoccupato di andare "sotto i riflettori". Principalmente per i reati ambientali di cui era responsabile, ma anche perché nel giro illecito c’era dentro l’azienda di Giuseppe Molluso, la Mg Lavori stradali. Sua, in parte, anche la New Project, pure questa con sede a Buccinasco, in via Eleonora Duse, residenza del padre Giosofatto Molluso (nella foto). Un cognome che negli anni è finito in diverse indagini per la penetrazione della ‘ndrangheta alle porte di Milano. Giuseppe, ai domiciliari per gli smaltimenti illeciti a Zibido, non aveva precedenti. Diversamente dal padre, Giosofatto detto Gesu, vecchio boss e personaggio di spicco della ‘ndrangheta tra Buccinasco e Corsico, già condannato nell’inchiesta Crimine-Infinito.

I Molluso sono ritenuti, da sempre, padroni del movimento terra, a partire dagli anni Novanta, legati da patti di sangue e affari con i Barbaro e Papalia di Buccinasco. Legami famigliari che pesano per Giuseppe Molluso, 42 anni, imparentato, da parte di moglie, anche con i Barbaro discendenti dal boss Ciccio u Castanu. I Molluso conoscono bene l’ambiente dei rifiuti e dei lavori edili: la famiglia negli anni ha aperto diverse aziende. Nello stesso campo ci sono i parenti, anche loro dai cognomi pesanti, come Domenico Trimboli, genero di Giosofatto finito nel vortice delle polemiche per un subappalto su lavori stradali assegnato (poi si è ritirato) dal Comune di Corsico. Tutta la famiglia ha sempre fatto affari in attività di cui avevano il monopolio: movimento terra e scavi. E l’interesse dei Molluso si è esteso anche nel settore rifiuti.

Francesca Grillo

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