Adelmo Pacini è Cavaliere della Repubblica "Una vita per la divisa, passione nata da ragazzino"

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Riconoscimento al grande impegno professionale, ma anche la conferma della validità di una scelta presa quandoera poco più che ragazzo per seguire le proprie inclinazioni. Adelmo Pacini, commissario capo della polizia locale di Milano e responsabile delle segreteria del Comando, è Cavaliere dell’ordine al merito della Repubblica italiana. Quarant’anni di carriera, partita con un incarico da semplice agente quando aveva 22 anni, ha ritirato l’onorificenza ieri al Conservatorio durante la cerimonia con il prefetto Renato Saccone, la vicesindaca Anna Scavuzzo, l’assessore regionale Stefano Bolognini e Michela Palestra, vicesindaca della città metropolitana.

"Originariamente calciatore in serie C, a livello professionistico, da giovanissimo ho deciso di dedicare la mia vita alla divisa anziché allo sport", spiega Adelmo Pacini. "Un po’ per i limiti che il mondo del calcio aveva allora, un po’ per vocazione e passione per questa professione". Un passo quasi deciso dal destino: "A soli sei anni, una mattina, mi hanno infilato nel braccio una fascia col simbolo dei vigili urbani di allora (una V dorata) e mi hanno nominato responsabile dell’ingresso e dell’uscita degli altri bambini dalla scuola elementare di viale Ungheria". Dopo l’assunzione nel Corpo, i servizi in uniforme nera in Galleria Vittorio Emanuele e quelli agli incroci stradali, sopra le pedane rotonde in corso Buenos Aires e in piazzale Loreto. Da quindici anni Pacini opera all’interno della segreteria del comandante - di cui è responsabile - e a quest’incarico è legato il riconoscimento conferitogli dal presidente della Repubblica. Un attestato dell’impegno speso quotidianamente durante l’emergenza Covid e, più in generale, durante la lunga attività in piazzale Beccaria.

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