Addio Leo, falciato da un’auto a 16 anni

Il lavoretto estivo, poi l’uscita con amici e il dramma lungo la Padana Superiore. La madre, docente: "Da lassù stringimi forte..."

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TREZZANO ROSA (Milano)

di Monica Autunno

Una strada maledetta, il buio, un’auto in arrivo e l’appuntamento con il destino. È finita a sedici anni la vita di Leonardo Caielli, Leo per tutti, investito e ucciso l’altra sera sulla Padana Superiore, fra Cassano d’Adda e Treviglio. Era appena uscito da un locale con un gruppo di amici coetanei, un ragazzo e due ragazze, camminavano a lato strada. Su di loro è piombata un’auto Mercedes, condotta da un 59 enne bergamasco. Per Leonardo, preso in pieno, non c’è stato niente da fare.

Illeso l’altro ragazzo, ferite non gravi per le due ragazzine. "Era buio, non li ho visti", avrebbe detto l’automobilista agli inquirenti. La dinamica dell’incidente è ancora al vaglio. Il conducente dell’auto è risultato negativo ai testi tossicologici.

All’alba del giorno dopo il primo commiato da Leo, "un ragazzo speciale", è quello, straziante, di mamma Alessandra Brambilla, amatissima insegnante all’Accademia Formativa Martesana di Gorgonzola. "Non sono pronta, non lo sarò mai. Da lassù stringimi forte, come sai fare tu. Dammi la forza per andare avanti". Leonardo aveva terminato il terzo anno di liceo. Viveva a Trezzano Rosa, con mamma Alessandra e due fratelli minori.

Sedici anni, e l’estate appena cominciata: un lavoretto estivo, i pomeriggi in piscina, le serate con gli amici. I progetti e i sogni. L’ondata di cordoglio è inarrestabile. E pieno di dolcezza il ricordo di Leo, "un ragazzo speciale – racconta chi lo conosceva – , maturo, responsabile, solare. Un punto di riferimento per la sua famiglia. Non doveva finire così". La ricostruzione della tragedia è ormai quasi completa. Il gruppetto di giovanissimi aveva lasciato da poco, a quanto risulta, il locale Jamaica, affacciato con un grande piazzale sulla ex Statale 11, a Fara Gera d’Adda.

Si era incamminato a bordo strada, diretto a Cassano. Pochi metri, e poi la tragedia. I quattro ragazzi sul bordo, la Mercedes alle spalle, lo schianto. I disperati tentativi dei soccorritori, che non hanno potuto riportare il sedicenne alla vita, la luce blu e le sirene. Il tratto stradale è noto per la sua pericolosità ed è già stato teatro di tragedie in passato. Buio, non protetto, con lunghi tratti in rettilineo.

"Stavo già dormendo, ho sentito lo schianto – racconta un residente –. Sono corso in strada. I ragazzi erano a terra. Questa è una strada assassina". L’eco sui social: "Leonardo figlio di noi tutti: si faccia qualcosa per quello stradone".

La salma del giovane è stata portata in camera mortuaria a Gorgonzola, dove, per tutto il giorno, parenti, amici e colleghi si sono stretti attorno alla famiglia. I funerali dovrebbero tenersi nei primi giorni della prossima settimana.

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