Addio a Epo caduto dal ponte: "Amato da tutti, era un fratello"

Gli amici dal sud per il funerale. La raccolta fondi per la famiglia ha raggiunto i 24mila euro

I rilievi subito dopo l’incidente

I rilievi subito dopo l’incidente

Saranno oggi alle 14.45 nella parrocchia di San Vito in via Vignoli, al Giambellino, i funerali di Andrea Elifani, per gli amici Epo, morto a 40 anni lo scorso 2 aprile dopo essere caduto dal ponte che sovrasta il Naviglio Martesana a Cassina de’ Pomm perché una sbarra del parapetto ha ceduto. Sarebbe diventato papà ad agosto. Una tragedia che scuote anche chi non lo conosceva e che ha distrutto di dolore i familiari e gli amici di sempre, sia di Milano e sia di Minervino Murge in Puglia, paese originario dei genitori, dove Andrea era molto conosciuto. Per dargli l’ultimo saluto, dal sud sono arrivati Nicola Di Vietro e Vincenzo Locuratolo, in rappresentanza di tutti gli amici che non potranno esserci fisicamente.

Ieri pomeriggio sono stati per la prima volta sul luogo della disgrazia e tra le lacrime hanno lasciato un mazzo di girasoli e rose bianche, un poster con un collage di foto e la scritta "Cosa non darei per stare su una nuvola" accanto a una maglietta nera con il logo "Made in 1980", "tra quelle che indossavamo il giorno della festa dei 40 anni di Andrea", commenta Di Vietro. I due sono rimasti oltre un’ora a guardare il ponte sotto sequestro e a leggere i messaggi che la gente ha lasciato infilati nella griglia metallica protettiva insieme a tanti fiori. Anche tanti sconosciuti gli hanno voluto dedicare un pensiero. "Andrea era come un fratello - sottolineano entrambi gli amici -. Ogni volta che tornava a Minervino non era un forestiero ma uno di noi. Nello stesso tempo, Milano restava la sua casa. Era come se il suo cuore fosse in entrambi i posti parlava il nostro dialetto con l’accento di Milano e sapeva raccontare i fatti con la schiettezza di uomo di paese, ironizzando su di sé e sulla sua milanesità". Ricordano che durante le serate nei locali "si fermava a chiacchierare con tantissima gente. A volte capitava che impiegasse venti minuti a raggiungere il tavolo perché oltre l’ingresso incrociava sempre conoscenti". Tifoso del Milan e fan di Vasco, "amava tanto cantare. Conosceva tutto il repertorio degli Afterhours e una sera, a Minervino, si era esibito durante una serata a tema". A Milano aveva sempre vissuto in zona Giambellino, prima di trasferirsi a San Siro con la compagna. Laureato in Scienze Politiche, lavorava per una società di servizi per le risorse umane. Ieri sera la raccolta fondi organizzata dagli amici per sostenere i familiari e soprattutto la compagna e la bimba che nascerà, ha raggiunto oltre 24.300 euro. "Non esiste comunità senza empatia. Condoglianze alla famiglia", scrive Michaela. "Al caro collega di lavoro con cui ho condiviso 11 anni di azienda. Persona gentile, umana e sempre pronta a collaborare e aiutare gli altri", lo ricorda Francesco.

Marianna Vazzana

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