Aggressione choc al San Raffaele: permessi al killer, l'ok di esperti e psicologi

L’ergastolano tornato a colpire dopo quattro omicidi. I quarant’anni di cella e il «percorso positivo» di Cianci. Attesa per l’interrogatorio

L'esterno dell'Ospedale San Raffaele di Milano dove è ricoverato il 79enne (Ansa)

L'esterno dell'Ospedale San Raffaele di Milano dove è ricoverato il 79enne (Ansa)

Milano, 12 novembre 2019 - Antonio Cianci , l’ergastolano 60enne che tra il ‘74 e il ‘79 uccise un metronotte e 3 carabinieri e venerdì scorso, in permesso premio, ha tentato di ammazzare un anziano per rapinarlo, all’ospedale San Raffaele, deve restare in carcere. Non ha solo l’ergastolo da scontare, ma anche le nuove accuse di tentato omicidio e rapina. Lo ha chiesto ieri la Procura di Milano che col pm Nicola Rossato, ha inoltrato all’ufficio gip la richiesta di convalida e di custodia cautelare. Cianci sarà interrogato stamattina nel carcere di San Vittore dove ora è detenuto dopo il nuovo arresto, mentre prima era a Bollate. Un’equipe di psicologi, criminologi, educatori in una relazione favorevole aveva dato atto del percorso positivo di Cianci e del suo cambiamento, tanto che il Tribunale di Sorveglianza a fine luglio diede il via libera ai permessi premio. Nel frattempo, il ministro della Giustizia Alfonso Bonafede ha dato mandato all’Ispettorato di compiere accertamenti preliminari sulla vicenda. Da quanto si è saputo, al Tribunale di Sorveglianza verranno raccolti e preparati gli atti del caso nel momento in cui arriverà una richiesta di accesso al fascicolo da parte degli ispettori ministeriali. I vertici del carcere di Bollate, intanto, stanno anche verificando se Cianci sia stato o meno accompagnato dall’istituto a Cernusco sul Naviglio, come era stato disposto nel provvedimento del giudice per il permesso premio di 12 ore (tra le 9 e le 21).

Un aspetto quest’ultimo che, comunque, non cambia affatto i contorni della vicenda, anche perché Cianci, detenuto ininterrottamente da 40 anni, non aveva 20 anni quando entrò in carcere, ha violato la disposizione allontanandosi da Cernusco e arrivando fino al San Raffaele dove, verso le 18, ha colpito con un taglierino alla gola il settantanovenne (sarà dimesso nei prossimi giorni) per rapinarlo del cellulare e di pochi soldi. Dopo l’interrogatorio di stamattina il gip Ilaria De Magistris dovrà decidere sulla convalida dell’arresto, che sembra comunque scontata. Cianci, quando è stato bloccato dalla polizia poco lontano dall’ospedale, aveva appena gettato, tra le altre cose, anche uno scontrino appartenente all’anziano rapinato. Gli inquirenti , da quanto si è potuto ricostruire, hanno già sentito alcune persone, tra cui probabilmente anche la sorella di Cianci. Proprio nell’abitazione della donna a Cernusco sul Naviglio il sessantenne avrebbe dovuto trascorrere le 12 ore di permesso premio. Per ora Cianci non ha detto nulla a verbale e oggi nell’interrogatorio col gip potrebbe scegliere di non rispondere.  

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