Accoltellata in casa a Rho, svanito il teste chiave

Incastrò l’assassino e ora non si trova. Lo spettro di un complice

I rilievi dei carabinieri nella casa dove è stata uccisa Antonietta Migliorati

I rilievi dei carabinieri nella casa dove è stata uccisa Antonietta Migliorati

Milano, 20 dicembre 2018 - È giallo sull’assenza del teste chiave che ieri mattina avrebbe dovuto rendere testimonianza nel processo a carico di Renato Modugno, 53enne accusato di avere ucciso a coltellate la pensionata Antonietta Migliorati, 73 anni, il 17 agosto 2017 a Rho, nel Milanese. L’uomo, un senzatetto, le cui dichiarazioni si rivelarono fondamentali per incastrare Modugno è sparito da almeno cinque giorni. L’uomo non sarebbe più nella posizione in cui stazionava abitualmente e non sarebbe più stato raggiungibile nemmeno all’utenza telefonica che aveva lasciato come recapito ai carabinieri. La prima sezione della Corte d’Assise di Milano, presieduta da Ilio Mannucci Pacini, ha disposto l’accompagnamento coatto dell’uomo da parte dei carabinieri di Cuvio (in provincia di Varese) per la prossima udienza e le ricerche sono iniziate giorni fa senza esito.

Il clochard sarebbe stato uno dei primi ad avvisare i militari dell’omicidio della donna. Avrebbe, fra l’altro, fornito indicazioni importanti per incastrare Modugno, spacciatore con una sfilza di precedeneti per rapina risalenti agli anni Ottanta, accusato di avere assassinato Antonietta Migliorati con dieci coltellate alla nuca per rubarle una collana. Aveva bisogno di soldi, la banca gli aveva negato un prestito da duemila euro, così Modugno, aveva deciso di rubarli alla signora Migliorati, sua ex vicina di casa. Si conoscevano e lei avrebbe aperto la porta senza dubbi sulle due intenzioni. Il 53enne, secondo le ipotesi dei militari, sarebbe poi scappato portando via con sé una collana con un ciondolo, un orologio d’oro, un bracciale, un orecchino - l’altro lo ha dimenticato nella fretta - e, probabilmente, anche dei soldi in contanti. La vittima, infatti, in casa conservava sempre qualcosa, frutto anche della sua attività amatoriale di cartomante per il quartiere. Il clochard sarebbe stato testimone della fuga e avrebbe aiutato gli investigatori a ricostruire gli orari in cui il killer è uscito dalla palazzina, probabilmente non da solo. Il Dna di Modugno, la prova schiacciante che è lui l’assassino, è stata repertata e sarà fondamentale per l’accusa, ma la scomparsa del teste chiave ha destato non pochi sospetti negli investigatori.

La sua eventuale deposizione è stata programmata per la prossima udienza del 16 gennaio, dovrebbe essere interrogato anche l’imputato (ieri presente in aula) e si dovrebbero tenere le conclusioni del pm Letizia Mocciaro e l’arringa difensiva. Nell’ordinanza di custodia cautelare del gip Marco Del Vecchio si legge che Modugno avrebbe ucciso con l’aiuto di un’altra persona, allo stato non ancora identificata. Una circostanza, secondo il giudice, che sarebbe confermata dall’esito delle analisi genetiche le quali hanno accertato sul corpo della donna, «anche la presenza di tracce genetiche eterologhe (...) riconducibili a due soggetti diversi di sesso maschile». Il clochard avrebbe visto qualcosa in più? Forse il secondo uomo che ha aiutato il killer a uccidere Antonietta?

è arrivato su WhatsApp

Per ricevere le notizie selezionate dalla redazione in modo semplice e sicuro