Giovanni Abimelech, segretario generale della Fit-Cisl lombarda, il sindacato con più iscritti in Atm, lo dice chiaramente: "Non si faranno sconti a nessuno". Antonio Albrizio, a sua volta segretario generale della Uiltrasporti lombarda, spiega che "questa potrebbe rivelarsi un’occasione per migliorare gli istituti aziendali di tutela delle lavoratrici".
L’uno e l’altro fanno riferimento alle indagini sulle presunte molestie e vessazioni subite da alcune precarie di Atm e sull’eventuale legame tra le molestie (respinte) ed il mancato rinnovo del contratto di lavoro. Fanno riferimento, soprattutto, alle indagini interne: Atm, come riportato, ha infatti avviato una commissione d’inchiesta, un impegno formalizzato in una lettera rivolta agli stessi sindacati confederali e confermato di fronte alla Consigliera di Parità della Regione Lombardia. L’uno e l’altro, Abimelech e Albrizio, fanno una premessa d’obbligo: "non si faranno sconti a nessuno" nel caso in cui le molestie dovessero essere confermate e i responsabili dovessero essere individuati e, allo stesso modo, gli istituti di tutela delle lavoratrici e dei lavoratori dovranno e potranno essere migliorati nel caso in cui le situazioni segnalate all’azienda dai sindacati e da alcuni lavoratori dovessero trovare riscontro.
Va precisato che martedì da Atm hanno fatto sapere che, secondo i primi accertamenti, il legame tra le molestie e il mancato rinnovo di alcuni contratti è da escludere. L’ipotesi delle molestie è invece in piedi per ora. Abimelech parla, poi, di un "problema culturale" più generale che sconta anche Atm. Nei giorni scorsi, infine, abbiamo riportato le perplessità di una RSU sulle procedure di selezione e reclutamento del personale in Atm. Abimelech, in proposito, ha una spiegazione semplice: "Si fa fatica ad arruolare donne in Atm per lo stesso motivo per il quale si fa fatica ad arruolare uomini: gli stipendi, ad esempio quelli degli autisti, sono bassi".
Gi.An.
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