Abbonamenti Atm, salvi gli anziani e gli studenti

Intesa sulle tariffe, si parte a marzo. Terza età, sconti solo se si è in pensione ma la riforma non sarà retroattiva

Tram a Milano (Newpress)

Tram a Milano (Newpress)

Milano, 22 settembre 2018 -  I prezzi degli abbonamenti restano pressoché invariati. Quelli dei titoli di viaggio occasionali aumentano con punte del 55%. Questa la scelta seguita dalla Giunta comunale per la revisione delle tariffe del trasporto pubblico cittadino. L’accordo tra l’esecutivo e i partiti del centrosinistra si è chiuso giovedì notte, intorno alle 23.30, dopo un’ultima riunione di maggioranza protrattasi per due ore. Le nuove tariffe non entreranno in vigore prima di marzo 2019 perché solo per allora si potrà avviare la bigliettazione elettronica e la riforma dei criteri in base ai quali calibrare le tariffe in tutta l’area metropolitana. Criteri che Marco Granelli, assessore comunale alla Mobilità, ieri ha presentato al comitato tecnico dell’Agenzia del bacino della Città metropolitana di Milano, Monza e Brianza, Lodi e Pavia. Le nuove tariffe, ora.

Il prezzo del biglietto singolo passa da 1,5 a 2 euro, per un aumento del 33%, ma la nuova tariffa sarà valida sia a Milano città sia nei Comuni della prima fascia dell’hinterland nonché a Cinisello Balsamo. Il biglietto giornaliero, valido per 24 ore su tutti i mezzi pubblici, costerà 7 euro a fronte dei 4,5 euro necessari oggi: incremento del 55,6%. Quindi il carnet da 10 corse, che sale da 13,8 a 18 euro (più 30,4%) e quello settimanale, per il quale occorrerà spendere 17 euro anziché 11,3 come avviene oggi (più 50,5%). Non esisterà più, invece, il carnet da 2 corse per 6 giorni. Capitolo abbonamenti. L’abbonamento annuale urbano resterà invariato a 330 euro e la somma potrà essere corrisposta in 12 rate da 27,5 euro l’una. L’unico abbonamento a crescere è il mensile ordinario urbano: oggi bastano 35 euro, da marzo serviranno 39 euro, per un aumento dell’11%. Invariati gli abbonamenti mensili e annuali under 26, quelli utilizzati dagli studenti: 22 euro nel primo caso, 200 nel secondo.

Invariate anche le tariffe degli abbonamenti senior: quelli ordinari continueranno a costare 30 euro (mensile) e 300 euro (annuale), quelli ridotti oggi riservati agli uomini over 65 e alle donne over 60, in entrambi i casi con Isee tra i 16mila e i 28mila euro annui, restano fermi a 22 euro (mensile) e 200 euro (annuale). Ma, attenzione, da marzo 2019 cadrà il requisito anagrafico e ad averne diritto sarà soltanto chi è pensionato, che abbia o no più di 60 o di 65 anni. La modifica non è retroattiva, quindi chi oggi beneficia di questo abbonamento potrà continuare a beneficiarne anche l’anno prossimo. Novità anche per gli abbonamenti senior “off peak”: oggi sono utilizzabili solo dalle 9.30 in avanti sia in metropolitana sia sui mezzi di superficie, dall’anno prossimo potranno essere utilizzati sulle linee di superficie anche prima delle 9.30, il vincolo orario resterà attivo soltanto sulle linee della metropolitana. Infine, la gratuità dei mezzi pubblici: oggi prevista fino ai 10 anni di età, viene estesa fino ai 14 anni. E la conferma dell’abbonamento annuale a 50 euro per i disoccupati. Rinviate, invece, sia la soluzione del biglietto breve sia l’ipotesi di abbinare agli abbonamenti Atm altri tipi di abboonamenti quali quello al bike sharing, due richieste avanzate dai consiglieri comunali del Pd.

«La scelta forte  – sottolinea Granelli – è stata quella di tutelare chi usa sempre i mezzi pubblici, i giovani e gli anziani. L’obiettivo è fidelizzare al trasporto pubblico facendo pagare di più gli utenti occasionali. Quanto agli anziani, a noi interessa che chi va in pensione abbia un accesso agevolato ai mezzi perché è in quel momento che si verifica un calo del reddito. Continueremo a lavorare per fidelizzare più persone possibile ai mezzi pubblici, dal 2020 potremmo avviare, ad esempio, gli abbonamenti pluriennali». Granelli evidenzia poi l’importanza dell’avvio del confronto per quell’integrazione tariffaria tra Milano e hinterland che dovrà essere realtà da (fine) marzo 2019: «Oggi (ieri ndr) abbiamo fatto un passaggio storico, quello che ci porterà a un vero sistema integrato di tariffe in tutta l’area milanese e a Monza. Per la prima volta ci sarà un sistema unico tariffario, sul principio delle corone concentriche che si usa in tutta Europa. Il titolo di viaggio sarà valido anche per le ferrovie e sarà meno costoso viaggiare dai Comuni fuori Milano verso la città, soprattutto con gli abbonamenti». Per ora, la manovra appena esposta consentirà al Comune di incassare 51 milioni di euro in più. «Se avessimo scelto di applicare a tutti i titoli di viaggio lo stesso aumento applicato per il biglietto singolo – spiega Filippo Barberis, capogruppo del Pd in Consiglio comunale –, avremmo avuto introiti per 97 milioni. Con le agevolazioni concordate tra Giunta e partiti abbiamo ridotto di 46 milioni l’impatto».

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