Abbattuto il capanno dei disperati

Secondo blitz sulle rive del Lambro: soccorso e ricoverato lo stesso cinese già trovato lunedì in ipotermia

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di Massimilano Saggese

Un’azienda incaricata di smantellare le baracche dei cinesi accampati lungo le rive del Lambro Meridionale è arrivata intorno alle 10 di ieri mattina ma gli operai hanno dovuto attendere prima di iniziare l’intervento per consentire nuovamente i soccorsi ad un giovane che vive in una capanna. Con una delle Sentinelle del parco sud, Tony Bruson, ci siamo recati verso le 9.30 sul posto, una zona impervia e nascosta da una giungla autoctona, come raccontato lunedì e ieri da “Il Giorno”, un sopralluogo all’indomani dell’intervento della polizia locale che, accompagnata dall’assessore all’ambiente Galeone, aveva prestato soccorso a un giovane, trovato in ipotermia, e fatto ripulire l’area dalle carcasse di animali. Appena raggiunto il capanno rimasto in piedi ci siamo resi conto che all’interno c’era ancora qualcuno e così siamo entrati. Nascosto sotto una montagna di stracci e coperte abbiamo trovato il giovane cinese, quello soccorso già il giorno precedente, in visibile stato confusionale che a stento riusciva a muovere la testa. Un uomo di circa 30 anni non in grado di parlare italiano e nemmeno inglese, sprovvisto di documenti e sconosciuto anche alla Questura. Così è stata chiamata la polizia locale e un’ambulanza del 118 di Milano. Gli agenti sono riusciti a far riprendere il ragazzo e lo hanno fatto uscire dal capanno avvolgendolo in una coperta e, una volta arrivata l’ambulanza, lo hanno portato via a braccia, risalendo attraverso la boscaglia. Il giovane è stato ricoverato all’ospedale Humanitas in codice giallo. Una volta terminata l’emergenza gli operai hanno abbattuto il capanno dove fino a poche ore fa abitava il gruppetto di clochard cinesi. Le carpe appese ad essiccare e le nutrie sgozzate erano state già rimosse in precedenza. Resta solo una sorta di pollaio con una gallinaa. Le rive del Lambro meridionale da alcuni anni ospitano flotte di “fantasmi” che vivono nel più totale degrado. Sono due gli accampamenti principali e si trovano al confine con Milano, uno a Ponte Sesto e l’altro a Quinto Stampi. "Già dal 2019 abbiamo segnalato la vicenda ai proprietari dei terreni, MM, Aler e privati – spiega Chiara Perazzi, consigliere del Municipio 5 di Milano della Lega, riferendosi alla seconda area - sono state raccolte centinaia di firme e a settembre abbiamo sollecitato un intervento scrivendo al sindaco Sala e al comando della polizia locale ma senza ricevere alcuna risposta". Il giovane cinese sarà preso in carico dai servizi sociali e, una volta dimesso dall’ospedale sistemato in una struttura di accoglienza.

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