Abbandoni, un’estate drammatica

“Bollate a 6 zampe” e Nidia: troppi hanno adottato un cane durante il lockdown e ora se ne liberano

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di Davide Falco

Estate drammatica per cani e gatti del territorio. Non parliamo solamente del caldo e della siccità, ma del sempre più diffuso fenomeno dell’abbandono. A dirlo sono Laura Vaselli, presidente della associazione “Bollate a 6 zampe” e Oriana Bove, presidente dell’organizzazione di volontariato Nidia di Novate. "Ci sono stati abbandoni a non finire, gatti investiti e persi. Questa estate è terribile. Continuano a chiamarci chiedendo aiuto per situazioni per noi impossibili da gestire. In un paio di casi, le famiglie hanno portato il gatto in campeggio e in un altro luogo di villeggiatura e dopo averlo smarrito ci chiamano per chiedere aiuto malgrado che ci troviamo a centinaia di chilometri di distanza. Ma i gatti non si portano via, non sono cani!", spiega Oriana Bove. Il suggerimento dell’esperta è di lasciare i gatti a casa, con cat sitter che vanno a domicilio o portare l’animale in pensioni serie e affidabili. Tanti lasciano i gatti ai parenti e anche in questo caso può capitare che si perdano.

Diversi i gatti investiti, spesso sterilizzati: segno che non si tratta di randagi ma di animali lasciati in giro da proprietari partiti per le vacanze. La presidente di Nidia spiega anche che sono mesi di vacanze anche per loro, quindi diminuisce il numero di gattari e volontari, e avendo cosi tante emergenze, stanno passando settimane da incubo per cercare di stare dietro a tutte queste emergenze. Anche dal lato economico, il recupero di un gatto investito, l’operazione, la placca, la degenza, stanno costando all’associazione circa tremila euro. "È un’estate pesante. Si parla di adozioni, di affidi però ci sono stati molti abbandoni e rinunce. Persone che hanno adottato cani nel periodo del lockdown perché si sentivano soli o per uscire di casa e casualmente, a distanza di due anni, si sono scoperti allergici o si sono dovuti trasferire. Grandi scuse", spiega Laura Vaselli. Ci sono poi i casi di persone decedute, tante in questo periodo di pandemia, che hanno lasciato animali di cui prendesi cura. Uno dei problemi maggiori, spiegato la presidente di Bollate a 6 zampe – è dove collocare i cani, tra cui quelli arrivati dall’Ucraina. I ricoveri pubblici e privati e le pensioni sono esauriti, inoltre aumentano le necessità di cibo, cure e attrezzature. "Nel nostro caso, grazie a molti privati, siamo riusciti a donare diverse scorte di cibo alle varie strutture. Da anni poi, con il patrocinio del Comune di Bollate, portiamo avanti la campagna contro gli abbandoni", conclude Vaselli.

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