Il nuovo asilo di Sant’Eusebio è stato aperto e si appresta a diventare un polo all’avanguardia per la pedagogia. "È unico nel suo genere. Rientra nell’ambito delle politiche per il sistema integrato 0-6 che ha già portato sull’intero territorio numerosi servizi rivolti alla fascia di età in questione - spiega Maria Gabriella Fumagalli, assessore all’Istruzione -. Per la sperimentazione di un centro polifunzionale abbiamo scelto questo quartiere per offrire una nuova opportunità, valorizzando le sue potenzialità e ampliando la sua l’offerta formativa". Il carattere è del tutto sperimentale: non solo un nido, ma una proposta ricca e variegata che si configura come punto di incontro per bambini, genitori, nonni, babysitter ed educatori, come servizio gioco e altre attività che saranno realizzate avendo sempre come target di riferimento la fascia 0-6 anni. "Un punto di riferimento e un aiuto concreto per le famiglie, un laboratorio permanente, un ulteriore tassello sia per rispondere alle esigenze dei genitori che per la costruzione di una comunità unita dalla consapevolezza della propria responsabilità educativa", sottolinea il sindaco Giacomo Ghilardi. L’inaugurazione ha suscitato polemiche politiche rispetto alle sorti del consultorio di Sant’Eusebio, che già due anni fa vide diverse associazioni scendere per strada per manifestare. "Il nido al posto del consultorio", scrive Fabrizio Vangelista sulla pagina de La città, denunciando il "cambio di funzioni" che "abbandonerebbe le tradizionali funzioni a sostegno alle famiglie a partire dai diritti delle donne". Eppure dal municipio fanno presente che nulla è cambiato: l’edificio è lo stesso e ospita entrambi i servizi (con ingressi separati). Da mesi la polemica impegna il Pd. Più sopralluoghi sono stati effettuati a Sant’Eusebio e in via Terenghi dai consiglieri Patrizia Bartolomeo e Andrea Catania che hanno denunciato "una situazione di smantellamento dei consultori".La.La.
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