
Il Comune ha emesso 450 licenze taxi, di cui 150 a prezzi scontati dal 20 al 40%
L’offerta è stata inserita meno di una settimana fa su uno dei portali di annunci on line più popolari tra i tassisti di tutta Italia. "Vendo a ottobre licenza Milano, scontata per obbligo 5 anni turno notte, quindi turno minimo a11 (dalle 17 alle 3), poi tutti i notturni". Si tratta senza dubbio di una delle 450 licenze messe in palio da Palazzo Marino nei mesi scorsi (il vincolo quinquennale non era previsto in passato) per incrementare il numero di auto bianche in giro per la città e colmare il più possibile il gap con la domanda sempre crescente di trasporto pubblico non di linea. Di più: si tratta di una delle 150 autorizzazioni "scontate" perché legate ai turni notturni e con l’obbligo di coprire le fasce orarie storicamente più critiche almeno fino al 2030.
Tradotto: il costo di partenza di 96.500 euro è stato decurtato del 30%, fino a raggiungere la quota di 67.500 euro. Peccato che nell’annuncio in questione, comparso il 12 luglio, la cifra sia ben più elevata: "Richiesta solo 145k". Vale a dire: 145mila euro, ben più del doppio del prezzo che l’uomo ha dovuto sborsare dopo aver superato il concorso e persino superiore a quello di base delle licenze emesse dall’amministrazione. "Non prendo in considerazione trattative senza disponibilità immediata dimostrabile", specifica il venditore. Intendiamoci, è tutto lecito, come peraltro spiega il diretto interessato agli eventuali acquirenti: "Posso vendere per limiti di età oltre 60 anni, oltre a problemi personali". In effetti, è proprio così. La legge 21 del 1992, la norma-quadro del settore, specifica all’articolo 9 le regole per la trasferibilità delle licenze: le autorizzazioni possono passare di mano a patto che il titolare ne sia titolare da cinque anni, abbia raggiunto il sessantesimo anno di età o sia divenuto permanentemente inabile o inidoneo al servizio per malattia, infortunio o per ritiro definitivo della patente di guida. Paletti che sono stati recepiti parola per parola dal regolamento del bacino aeroportuale lombardo. Leggendo tra le righe, si intuisce che la persona che ha messo in palio la licenza attenderà ottobre, mese in cui supererà la soglia fatidica dei 60 anni.
Certo, genera istintivamente stupore che qualcuno si sia accaparrato di proposito una nuova licenza solo per poterla rivendere lucrandoci sopra e che d’altro canto chi ha predisposto il bando non abbia pensato a questa possibilità, ponendo un limite in chiave anti furbetti. Una domanda che si fa Pietro Gagliardi, delegato di Unione Artigiani, che nei giorni scorsi ha segnalato l’annuncio agli uffici del Comune: "Ho posto la questione in tempi non sospetti ai tavoli convocati ad hoc – dice oggi – paventando esattamente questo rischio, ma l’amministrazione non ha ritenuto di prevedere contromisure adeguate. Non è andata così, ad esempio, per gli sconti per alcune tipologie di licenze, non previsti dal decreto Asset: in quel caso, si è deciso di forzare la normativa". In realtà, stando a quanto risulta al Giorno, l’opzione di trovare una soluzione che disinnescasse sul nascere casi del genere è stata vagliata con molta attenzione dall’amministrazione. Tuttavia, i tecnici hanno dovuto prendere atto di una pronuncia del Tribunale amministrativo della Lombardia datata 30 luglio 2021: con quella sentenza, i giudici hanno infatti bocciato il limite di età di 55 anni inserito dal Comune di Cornaredo per un bando pubblico per l’assegnazione di una nuova licenza taxi. Un’età scelta non a caso, ma compatibile con il requisito dei cinque anni e con il contemporaneo raggiungimento dei 60.
Di conseguenza, il ragionamento, la riproposizione di un requisito del genere – respinto al mittente dal Tar perché ritenuto in contrasto con le possibilità offerte dalla stessa legge 21 – non avrebbe fatto altro che esporre la gara a ulteriori ricorsi (oltre a quelli già recapitati dalle associazioni di categoria) e a pericoli di slittamento del concorso e di conseguenti ritardi nel potenziamento della flotta di auto bianche. Detto questo, l’annuncio da 145mila euro è lì a dimostrare, almeno a leggerne il contenuto difficilmente equivocabile, che qualcuno ha deciso di sfruttare questo "baco" nel sistema per provare a ricavare senza sforzi quasi 80mila euro, magari togliendo il posto a un aspirante conducente davvero motivato a mettersi al volante di un taxi all’ombra della Madonnina.