Milano, 20 giugno 2014 - Si è svolto questa mattina davanti i giudici della seconda sezione penale della Corte d’appello di Milano, collegio presieduto da Enrico Tranfa, il processo di secondo grado a carico di Silvio Berlusconi, per il caso Ruby. L’ex premier era stato condannato in primo grado a sette anni di reclusione per le accuse di concussione e prostituzione minorile. Nel procedimento d’appello, Berlusconi è stato assistito dagli avvocati Franco Coppi e Filippo Dinacci.

Nel processo di primo grado Silvio Berlusconi è stato invece difeso invece dagli avvocati e parlamentari del Pdl Niccolo’ Ghedini e Piero Longo. Nel frattempo, pero’, i due legali sono finiti indagati nel procedimento denominato Ruby ter, aperto dalla procura di Milano in seguito alla trasmissione da parte del tribunale delle sentenze del processo a carico dell’ex premier e di quello a carico di Emilio Fede, Lele Mora e Nicole Minetti (cosidetto Ruby bis), con cui i giudici hanno segnalato una serie di nomi - tra cui lo stesso Berlusconi e molti testimoni dei due procedimenti - perche’ si valutassero le loro posizioni in merito ad alcune ipotesi di reato.

I giudici della seconda Corte d’Appello di Milano si riuniranno in Camera di consiglio il 18 luglio per emettere il verdetto sul processo Ruby. Lo ha annunciato al termine dell’udienza di oggi il presidente del collegio Enrico Tranfa. L’11 luglio parlera’ il pg Piero De Petris, mentre l’udienza del 15 luglio sara’ dedicata ai difensori dell’ex premier. Il 18 luglio i giudici potrebbero uscire con una sentenza oppure con un’ordinanza, qualora ritengano di rinnovare il dibattimento, come chiesto nei motivi d’appello dai legali del leader di Forza Italia. Quello che e’ certo e’ che si ritireranno per prendere una decisione che potrebbe richiedere anche piu’ di un giorno in Camera di Consiglio. L’udienza di oggi e’ stata quindi interamente dedicata alla relazione introduttiva svolta dal giudice a latere, Concetta Locurto, che ha ripercorso le tappe fondamentali della vicenda.

BERLUSCONI A CESANO - Mentre a Milano si è tenuto il processo di secondo grado a carico di Silvio Berlusconi, per il caso Ruby, l'ex Premier era impegnato a Cesano Boscone per le quattro ore settimanali di attività coi malati di Alzheimer nell’ambito dell’affidamento in prova ai servizi sociali dopo la condanna Mediaset, dove è arrivato intorno alle 9.30 ed è uscito poco dopo le 14. E proprio all'uscita dell'istituto Sacra Famiglia ad attenderlo fuori c'erano quattro rappresentanti del Comitato Donne Forza Italia desiderose di presentargli il piano sicurezza per fermare i femminicidi e un uomo, che andava ripetendo di essere il gemello di Berlusconi.

LA DIFESA - L’avvocato Coppi ha detto di non aver “preso in considerazione alcuna possibilita’ di fare istanza di rimessione”. Tale ipotesi era stata fatta dalla stampa nei giorni scorsi, in quanto il caso Ruby e’ uno dei fascicoli che erano finiti al centro dello scontro al Csm tra il procuratore capo di Milano, Edmondo Bruti Liberati, e il procuratore aggiunto Alfredo Robledo e che si e’ concluso con una archiviazione. L’istanza di rimessione si fa per chiedere lo spostamento di un processo da una sede giudiziaria a un’altra, ipotizzando che ci siano fattori esterni, connessi alla situazione ambientale, che possano turbare l’imparzialita’ dell’ufficio giudicante. Alla domanda dei cronisti sulla possibile presenza di Silvio Berlusconi a Palazzo di Giustizia, l’avvocato Coppi ha spiegato che “verra’ in aula se la sua presenza sara’ necessaria”. Il professor Coppi ha anche spiegato che l’avvocato Niccolò Ghedini, indagato per falsa testimonianza nel procedimento Ruby ter, che oggi non era in aula, probabilmente verrà nelle prossime udienze. “Facciamo parte di una squadra - ha spiegato - abbiamo sempre fatto collegio e ci alterniamo nella difesa di Berlusconi”.