Milano, 13 maggio 2014 -  La vedova di Maurizio Gucci, Patrizia Reggiani, è comparsa questa mattina davanti ai giudici del tribunale di sorveglianza, per partecipare all'udienza in cui si discute la sua richiesta di affidamento ai servizi sociali. Con lei è presente in tribunale il suo avvocato Danilo Buongiorno.

La donna, condannata in via definitiva a 26 anni di reclusione per l'omicidio del marito commesso il 27 marzo 1995 in via Palestro nell'atrio del palazzo dove lo stilista aveva gli uffici, chiede l'affidamento ai servizi sociali dopo 16 anni passati in carcere. "Non colpevole - ha spiegato il suo legale, Danilo Buongiorno, che assieme a lei sta attendendo l'udienza davanti ai giudici di sorveglianza - perché si colpevolizza per certe sue amicizie che hanno rovinato la vita a lei, alle sue figlie e alla sua famiglia, ma e' del tutto estranea a cio' che e' accaduto''.  Patrizia Reggiani fu condannata come mandante del delitto, mentre quali esecutori materiali furono condannati dei piccoli pregiudicati e la cosiddetta 'maga' Pina Auriemma. ''Ha accettato la sentenza per quanto si e' sempre proclamata innocente - ha proseguito l'avvocato - e ha compiuto un percorso, poi, irreprensibile''.

Nella richiesta per l'affidamento ai servizi sociali per gli ultimi tre anni da scontare, e' contenuta la proposta di lavorare presso una struttura della Caritas e anche in uno showroom di alta bigiotteria. Patrizia Reggiani potrebbe svolgere entrambi i lavori. "Sono pronta, non vedo l'ora che mi lascino tranquilla di fare il mio lavoro e di fare volontariato presso la Caritas", ha dichiarato a margine dell'udienza, spazzando le recenti polemiche relative al suo presunto rifiuto di lavorare, dicendo: "Non l'ho mai detto, era una frase legata una questione logistica che è stata fraintesa, equivocata da tutti e strumentalizzata. Non ho mai detto quelle parole e sono pronta a lavorare".

 

IL PG: "SI' AI SERVIZI SOCIALI" - Il sostituto procuratore generale Federico Prato ha dato parere favorevole all'affidamento ai servizi sociali per Patrizia Reggiani. La donna, dopo 16 anni di carcere, potrebbe quindi scontare il residuo pena di tre anni lavorando in uno showroom di alta bigiotteria e presso la Caritas. Il suo legale, Danilo Buongiorno, ha depositato la cosiddetta 'indagine socio-familiare' che ha avuto esito positivo, redatta dall'Uepe (Ufficio esecuzione pena esterna). La decisione dei giudici e' attesa nei prossimi giorni.