Milano, 25 marzo 2014 - Non si ferma la rivoluzione dei licei classici milanesi. Dopo la svolta del liceo scientifico al Parini, per rispondere al calo di iscrizioni, anche il Berchet è prossimo a una storica trasformazione. Dal 2016 la scuola nella quale si sono diplomati Alberto Mondadori, Luchino Visconti, Enrico Ruggeri e il sindaco Giuliano Pisapia diventerà anche «liceo linguistico». Quest’anno in via della Commenda le iscrizioni non sono scese come al Parini, anzi: la scuola a settembre dovrebbe aprire otto quarte ginnasio, come nel 2013, e una prima liceo classico in più, grazie all’afflusso di studenti dalle scuole paritarie. Ma i numeri non sono più quelli di una volta: se nel 2003, 1.250 liceali varcavano la soglia del liceo classico in zona Porta Romana, oggi gli iscritti si sono ridotti a 850; le 56 classi di 10 anni fa sono calate a 36. E l’istituto premiato il 7 dicembre 2011 dal Comune con l’Attestato di benemerenza civica e riconosciuto dall’Unesco come «primo liceo d’Italia per qualità d’insegnamento» ha dovuto adeguarsi ai tempi.

Gli organi collegiali hanno intrapreso l’iter per introdurre un nuovo indirizzo: pochi giorni fa, spiegano alcuni insegnanti, «il collegio docenti ha approvato l’introduzione del liceo linguistico». Ieri argomento anche della seduta del consiglio d’istituto. Nei prossimi mesi comincerà un confronto tra la scuola e la Provincia. Il nuovo indirizzo diventerà operativo tra due anni. Caduta, invece, l’ipotesi di affiancare al classico uno scientifico, come al Parini, vista la presenza nel raggio di poche centinaia di metri degli istituti Leonardo da Vinci e Einstein. Non più solo latino e greco saranno le materie fondamentali nell’istituto fondato nel 1911 come quarto liceo-ginnasio di Milano e intitolato al poeta milanese capostipite del romanticismo italiano.

Una scuola che si distinse nel Ventennio per il dissenso verso il regime fascista. «È urgente ripulire il Berchet — scrisse Mussolini nel 1931 al ministero dell’Educazione — da tutti i professori antifascisti». Un liceo che per il suo centenario ha deciso di restituire i diplomi agli studenti ebrei costretti ad andarsene per le leggi razziali. Una scuola che dal 1954 al 1964 ebbe come insegnante di religione Don Luigi Giussani e che qualche anno dopo visse gli anni della contestazione. E della modernità. Il nuovo progetto didattico deve ancora essere definito, ma un giorno neanche troppo lontano non sarà strano notare sulle lavagne qualche ideogramma cinese nelle aule dove imperano le Storie di Tucidide e la consecutio temporum.

di Luca Salvi