Milano, 20 marzo 2014 - Novità in piazza San Babila a Milano. Questa mattina ha aperto le porte Brian&Barry Building Sanbabila: dodici piani, di cui uno sotterraneo, food, tempo libero, moda, cosmetica, design e gioielleria.  Lo store di 6mila metri quadri (1500 metri quadri di servizi) sarà aperto al pubblico venerdì, e gia’ c’e’ chi prevede che sara’ destinato a fare concorrenza ai grandi magazzini del centro, da Rinascente a Excelsior.Il palazzo sarà aperto sette giorni su sette, dalle 10 alle 22. Si potrà tirar più tardi nelle aree dedicate al food, nel ristorante con vista su Milano dello chef Matteo Torretta, oppure nei due piani occupati da Eataly, la catena del gusto di Oscar Farinetti che ha appena aperto il suo negozio milanese in piazza XXV Aprile e che ha scelto Brian&Barry “perché c’è comunanza di idee - ha spiegato il patron - gente che e’ partita da zero e ha combinato qualcosa con grandi sacrifici” .

Bbb S.p.a. è il gruppo cui fa capo Brian&Barry insieme con il marchio Boggi: “Noi siamo la terza generazione di commercianti - ha raccontato Claudio Zaccardi, presidente della società -. Tutto e’ cominciato nel 1985 a Monza con il primo negozio Brian&Barry gestito da mia mamma. Nel 2003 abbiamo acquisito Boggi e poi e’ arrivata la possibilita’ di realizzare il nostro ‘boutique department store’”.

Qui si potranno assaggiare dal panino da sei euro alla cena da 100 euro, oppure acquistare il gioiello cheap fino al prezioso da 500mila euro, e poi ci sarà spazio per l’home decor, con il negozio di Ecliss, la gioielleria, l’orologeria, la tecnologia e la cosmetica, con il nuovo concept di Sephora, il primo in Europa e il secondo nel mondo dopo New York, come spiega l’AD di Sephora Italia Antonio Ferreira de Almeida.

Brian&Barry Building, che a Milano occupa il palazzo anni ‘50 disegnato dell’architetto Giovanni Muzio, che fino a poco tempo fa ospitava Boggi, è nato a fronte di un investimento di circa 70 milioni di euro. Dando uno sguardo al futuro, Brian&Barry Building immagina di volare anche oltreconfine: “Ci piacerebbe andare nelle principali citta’ del mondo - ha aggiunto Zaccardi - penso a quelle asiatiche, ma anche a New York o Londra”.