Milano, 29 gennaio 2014 - Le bombole a gas usate per riscaldare i cosiddetti ‘funghi’ nei locali che hanno uno spazio all’aperto sono delle “potenziali bombe” che possono esplodere, per esempio, in caso di incendi. Per questo, ha spiegato il Procuratore aggiunto di Milano Nicola Cerrato, nei giorni scorsi, su suo mandato, i vigili del Fuoco e gli uomini della Polizia Locale hanno effettuato una serie di controlli a campione in alcuni locali nel cuore della citta’, in Corso Vittorio Emanuele. In tutti e sei gli esercizi visionati e’ risultato che le bombole vengono conservate in violazione delle norme contenute nel decreto sicurezza sul lavoro e della legge speciale 1083 del 1991.

“Il problema - sotolinea Cerrato - non e’ l’utilizzo delle bombole a gas che e’ consentito in una zona areata ma la loro conservazione di sera, quando vengono tolte e messe all’interno, diventando cosi’ delle potenziali bombe”. La sanzione per i commercianti e’ una multa non particolarmente salata ma il Procuratore ha spiegato che se dovessero continuare a violare la legge potrebbe scattare il sequestro preventivo dei locali.

Cerrato ha anche comunicato che quando verra’ completato il censimento avviato dal Comune per registrare quanti locali facciano uso di bombole a gas per il riscaldamento dei tavoli all’esterno o per preparare i cibi, inviera’ una circolare sulle disposizioni di sicurezza da adottare e per raccomandare l’uso di funghi elettrici. Il magistrato ha precisato che “nelle abitazioni e nei locali pubblici possono essere tenute bombole in numero limitato e solo se sono allacciate all’apparecchiatura a cui prestano servizio e se l’ambiente e’ dotato di fori per l’areazione, mentre non si possono in alcun caso tenere bombole sia che siano piene, sia che siano vuote”. In uno dei sei locali sono state trovate 8 bombole incustodite all’interno di una cantina.

(fonte Agi)