Milano, 26 gennaio 2014 - «Milano mi ha dato amore, famiglia e lavoro. Qui ho trovato il futuro». Parola di Ellen Hidding, conduttrice tv, olandese di origine ma ormai naturalizzata milanese.

Incappata nel canonico concorso per modelle?
«Esatto. Avevo 17 anni, abitavo in un piccolo paese nel nord dell’Olanda e fui eletta modella dell’anno.
Poi un’agenzia milanese mi invitò a venire qui per cominciare a lavorare. Arrivai a Milano nel 1991 e mi sembrava una città buia. Ma era naturale venendo da un paese così a nord. E in realtà le incertezze iniziali hanno ceduto il passo al senso di fiducia che questa città mi ha ispirato. Anzi in Olanda non sono più tornata tranne che per brevi periodi».

E poi la svolta dalle passerelle alla tv grazie a Milano?
«Sì e a una mia amica, Nicoletta Bucci che mi segnalò a “Mai dire gol” per un provino.
Quell’anno Simona Ventura andò via per altri impegni professionali e io fui presa al suo posto. Di lì cominciò la mia carriera nel piccolo schermo. Ma la mia vera scuola è stata lavorare con la Gialappa’s: mi hanno insegnato a restare me stessa, ma con molta autoironia.
Ora sono alla conduzione della terza edizione di “Mela verde” su Canale 5».

E la sua passione per la natura e la casa si è tradotta anche in un libro?
«È il mio “Fior fior di idee” (Sperling & Kupfer). Si tratta di un progetto che nasce dal mio amore per i fiori e il verde ma si richiama anche al “vivere bene” in case confortevoli, secondo una cultura che ho appreso in Olanda, dove la gente trascorre tanto tempo tra le mura domestiche durante i mesi freddi.
Ci sono molte idee su come preparare decori, piccoli arredi ma anche cibi e bevande, spesso usando ciò che si ha già. Sono una forte sostenitrice del riciclo e del consumo critico».

La strada di Milano che preferisce?
«La via Larga, per me questa è la via dell’amore. In un locale che si trova in questa strada infatti ho incontrato Roberto Cozzi, il mio compagno da 14 anni. Dalla nostra unione è nata Ann Mari che ora ha 9 anni. Mi ricordo ancora il nostro approccio. Sapevo da amicizie comuni che a lui piacevo, ma Roberto, tutto d’un pezzo, stentava a fare il primo passo. La sera ci trovavamo spesso in un locale in via Larga.
E una volta, stufa di aspettare, ho bevuto un bicchiere di vino e mi sono fatta avanti, chiedendogli se voleva partire con me per una vacanza. Non siamo partiti, ma ci siamo messi insieme. Roberto è campano di origine ed è titolare di alcuni ristoranti a Milano. Ricordo che nei primi tempi la Gialappa’s ci prendeva in giro chiamandoci: l’olandesina e il pizzaiolo. Quante risate. Poi comunque la via Larga mi piace perché sembra un grande palcoscenico, contornato da palazzi splendidi come la Torre Velasca».

Cosa le piace ancora di Milano?
«La quotidianità. Le mie uscite quasi giornaliere, la spesa, le chiacchiere con i negozianti.
Qui ho raggiunto il mio equilibrio. E poi le piazze, da piazza Risorgimento a Repubblica, sono tutte belle come salotti a cielo aperto».

Un sogno milanese?
«Aprire un negozio di fiori. In via Larga naturalmente, dove tutto ha avuto inizio».

mchiavarone@yahoo.it