Milano, 14 gennaio 2014 - E' stato arrestato dalla polizia con un'accusa pesantissima: avere abusato di 4 ragazzini - di età compresa tra i 13 e i 16 anni -. Guai per un educatore 40enne di un oratorio dell'hinterland milanese, ora costretto a vivere ai domiciliari con l'applicazione del braccialetto elettronico: è la prima volta che a Milano viene utilizzato questo dispositivo.

Secondo quanto brevemente ricostruito dagli investigatori gli abusi sarebbero stati commessi al di fuori della parrocchia nel 2011 e l’indagine sarebbe scattata dopo la denuncia nel 2013 da parte dei genitori di uno dei ragazzini che frequentava l’oratorio. Le indagini ora proseguono per accertare se altri bambini possano essere stati vittime dell’uomo.

Pare che le molestie che i ragazzini avrebbero subito fossero una sorta di "penitenza" richiesta dall’uomo nell’ambito di giochi che facevano assieme. E’ quanto si e’ appreso in relazione all’ordinanza di custodia cautelare firmata dal gip di Milano Luigi Gargiulo, su richiesta dei pm Daniela Cento e Lucia Minutella.

IL BRACCIALETTO - L'uomo accusato degli abusi sarà uno dei pochi detenuti agli arresti domiciliari a cui viene applicato il braccialetto elettronico (il piu' illustre e' stato l'ex direttore dell'Avanti Valter Lavitola prima di finire nuovamente in carcere, proprio per essere uscito dalla sua abitazione). Nonostante questo strumento sia operativo da quasi 10 anni, con costi gia' sostenuti dallo Stato, se n'e' fatto sinora un uso limitatissimo: i braccialetti a disposizione dell'autorita' giudiziaria sono duemila, ma quelli attualmente utilizzati sono poco piu' del 2%: appena 55. 

Sinora il sistema ha dimostrato di funzionare, tant'e' che c'e' stata una sola evasione. A dispetto del nome, si tratta di una cavigliera che deve essere indossata dal detenuto ai domiciliari, e che e' in grado di sopportare fino a 70 gradi di temperatura e 40 chilogrammi di trazione prima di rompersi. Nell'abitazione viene anche installata un'apparecchiatura, simile a una radiosveglia, che riceve i segnali del braccialetto all'interno di un perimetro ben definito: se il detenuto esce dal suo appartamento, o danneggia il braccialetto o la centralina, scatta subito l'allarme alla Centrale operativa delle forze dell'ordine. Il sistema non e' incompatibile con il rilascio di permessi di uscita dall'abitazione da parte del giudice: in quei casi l'orario di permesso viene inserito nel terminale dalla centrale operativa, in modo che per quelle ore il braccialetto non lanci l'allarme.