Milano, 8 gennaio 2014 - Un attacco personale. Professori universitari e scienziati presi di mira con nome, indirizzo e foto. Messaggi intimidatori piazzati sotto casa, con modalità del tutto simili a quelle utilizzate negli anni di piombo. Si alza di livello la battaglia anti-sperimentazione animale, ma l’obiettivo non cambia: nel mirino finiscono ancora quattro ricercatori della Statale.

La notte scorsa sono spuntati in zona Stazione Centrale manifesti con la foto di Alberto Corsini, docente di Farmacologia dell’ateneo pubblico: «Vivisettore assassino di animali—l’accusa messa nero su bianco—da più di 30 anni tortura e uccide animali». Segue l’invito: «Chiama il boia e digli quello che pensi di lui», con tanto di numero di telefono.

Non solo Corsini. Nella lista di proscrizione sono finiti la ricercatrice Maura Francolini (che ha denunciato l’accaduto ai carabinieri), il professore di Veterinaria Claudio Genchi ed Edgardo D’Angelo, docente e ricercatore nel campo della fisiopatologia in pensione da anni. Tutti sbattuti «al muro», con volantini-fotocopia che hanno tappezzato la strada di casa e le vie limitrofe (anche in Città Studi) insieme a scritte d’insulti come «Torturatore d’animali», indirizzato proprio a D’Angelo. Niente firma né, fino a ieri sera, rivendicazione.

Sugli episodi indaga la Digos, una delle piste seguite è quella che porta all’area degli animalisti autori ad aprile di un blitz nella facoltà di Farmacologia. Dura la condanna del rettore della Statale, Gianluca Vago, «che esprime piena solidarietà ai suoi ricercatori, fatti vittime di gravi intimidazioni e minacce da parte di sedicenti militanti che si richiamano ai movimenti animalisti».

Episodi «già denunciati — prosegue il numero uno di via Festa del Perdono — alle autorità giudiziarie: ribadiamo il nostro impegno in difesa della ricerca come strumento di miglioramento delle conoscenze e di cura per le persone malate e il nostro sostegno a chi lavora con passione per il raggiungimento di questi obiettivi». Più o meno le stesse parole usate da Vago qualche settimana fa nel corso di un convegno organizzato all’Istituto Mario Negri per solidarizzare col professor Silvio Garattini, anche lui vittima di attacchi sul web e via mail.

Il caso è finito anche a Palazzo Madama: durante la seduta di ieri pomeriggio, Carlo Giovanardi del Nuovo Centrodestra ha denunciato al presidente del Senato, Piero Grasso, «lo scandaloso ultimo episodio di fanatismo ideologico del fondamentalismo animalista». «Indignati » si dicono infine i membri di Pro-Test Italia, l’associazione di scienziati in prima linea nella divulgazione corretta sulla sperimentazione scientifica sugli animali: «Ci auguriamo che i responsabili siano presto identificati e sanzionati». Inammissibile, aggiunge il presidente Dario Padovan, «che chi lavora per il bene della scienza e della salute pubblica sia bollato come assassino e torturatore: basta con la caccia alle streghe».

giulia.bonezzi@ilgiorno.net - nicola.palma@ilgiorno.net