Milano, 29 novembre 2013 - Adriano Galliani lascia. E Silvio Berlusconi è furioso. L'ad questa mattina ha confermato le dimissioni dal Milan: “Con o senza accordo sulla buonuscita, mi dimetterò per giusta causa fra pochi giorni, forse aspetto la partita di Champions contro l’Ajax”. Lo ha dichiarato all'agenzia Ansa lo stesso ad del Milan spiegando di avere ricevuto “un grave danno alla reputazione”, dalle critiche di Barbara Berlusconi alla sua gestione del club. (Le foto dei 27 anni di Galliani al Milan). Ma il presidente non ha preso bene la polemica del suo ormai ex dirigente: "Questa non è una bella immagine per il Milan poteva venire da me per un chiarimento senza alzare questa polemica e finire sui giornali".
LA CENA DI ARCORE - Dopo al sfuriata, il presidente ha invitato Galliani a Villa San Martino per un ultimo tentativo di mediazione. Nulla di fatto: l'ad ha confermato l'intenzione di lasciare il Milan per "incompatibilità" con Barbara Berlusconi. A questo punto il Cavaliere ha chiamato Bruno Ermolli, il consulente a cui ha affidato il compito di chiudere l’era Galliani - liquidazione milionaria compresa - che si è presentato ad Arcore per trovare un punto di accordo.
L'AFFETTO PER SILVIO BERLUSCONI - “Il mio affetto per il presidente Berlusconi è immutato e immutabile”, ha chiarito Galliani spiegando di avere comunicato l’intenzione di dimettersi a Bruno Ermolli "la persona deputata a questa vicenda. Non ho voluto disturbare il presidente". "Sono d’accordo con il ricambio generazionale ma fatto con eleganza, non in questo modo". Dopo 27 anni e 10 mesi, l’amministratore delegato ha deciso dunque di lasciare. "Dimettermi prima della partita con l’Ajax sembrerebbe un atto ostile verso la squadra per cui tiferò tutta la vita”, ha aggiunto Galliani. “Si è detto che il Milan spende male e non ha una rete di osservatori come Roma e Fiorentina, ma la Roma negli ultimi 5 anni è andata in Champions una volta e la Fiorentina mai”. “Il Milan - ha continuato - ha da due anni il bilancio in pareggio, altre società hanno montagne di debiti. L’anno scorso tutte le nostre squadre giovanili sono andate alle Final four”. L'ad ha raccontato anche di aver ricevuto la solidarietà da vari personaggi del mondo del calcio con cui ha trattato nei suoi quasi 28 anni al Milan, rivendicando la propria credibilità. "Mi chiamano grandi presidenti anche dall’estero, e non capiscono cosa stia succedendo. Quest'estate sono andato a Madrid per prendere Kaka’ senza un appuntamento e mi hanno aperto gli uffici del Real e quanto sono andato nell’agosto 2010 a prendere Ibrahimovic al Barcellona il presidente Rosell è tornato apposta dalle ferie che aveva programmato con la sua famiglia".
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