Milano, 22 novembre 2013 - Il nuovo stadio occuperà la parte orientale del sito Expo, quella più vicina alla stazione metropolitana di Molino Dorino, quella caratterizzata dal ponte ad archi che sovrasta l’autostrada A4. Che sia l’Inter del magnate indonesiano Erick Thohir a realizzarlo, che sia il Milan del nuovo corso targato Barbara Berlusconi a provvedervi o che l’impresa veda il concorso di entrambe le squadre di Milano, la localizzazione del nuovo impianto è già stata ipotizzata dagli esperti di Arexpo, la Spa tramite la quale la Regione e il Comune hanno acquistato i terreni sui quali si svolgerà l’Expo del 2015. Nessuno si sbilancia nell’assicurare che il Meazza bis si farà «senza se e senza ma». C’è un piano economico-finanziario ancora da stendere, vero. Ma l’area in questione sarà dotata di infrastrutture e impianti come nessun’altra in città.

Ed è senz’altro eloquente che si sia già provveduto a ipotizzare la collocazione del nuovo impianto proprio all’interno di quel milione di metri quadrati di terreni fino al 31 ottobre 2015 riservati all’Esposizione Universale. Il nuovo stadio dovrebbe occupare una decina di ettari. Più che eloquenti, invece, le parole via via proferite negli ultimi mesi, e con crescente decisione, sia dal sindaco Giuliano Pisapia sia dal governatore lombardo, Roberto Maroni: loro allo stadio tengono. Del resto tra i 12 progetti di riconversione dell’area di Rho approdati sul tavolo di Arexpo c’è anche lui, il Meazza 2.0. Già, perché quello al quale si sta pensando è «uno stadio moderno», «uno stadio aperto».

Di proprietà privata, certo, ma del tutto pronto ad ospitare anche eventi non sportivi, spettacoli dal vivo, concerti. Su questo ha sempre spinto Pisapia. Uno stadio contorniato da servizi per le famiglie. A questo proposito ecco Giovanni Malagò, presidente del Coni. «Il nuovo stadio? Bisogna aiutare i privati che vogliono investirci provvedendo ad integrare lo stadio con altra impiantistica». Il progetto c’è, la volontà politica di tradurlo dalla carta millimetrata alla realtà, pure. Tocca alle società scegliere. Ma i passi in avanti non sono mancati: Thohir non ha detto no, il Milan ha formalizzato il proprio interesse con una lettera. Oggi Arexpo definirà la linee guida del masterplan: a ridosso dello stadio ci sarà il parco tematico da 45 ettari (un parco Sempione bis) su biodiversità e alimentazione. Un laboratorio (verde) di ricerca con al centro il Padiglione Italia (nel frattempo convertito a cittadella dell’innovazione) che dovrà coniugare intrattenimento, formazione e lavoro. Sì, anche il parco dovrà essere luogo per famiglie.

giambattista.anastasio@ilgiorno.net