Milano, 5 ottobre 2013 - Giuseppe Sala lo aveva detto più volte: ora serve il mondo anglossassone per coronare il successo già riscosso dall’Esposizione Universale di Milano in termini di adesioni dei Paesi esteri. E il commissario unico di Expo sperava che a trascinare Gran Bretagna, Canada e Australia nella missione del 2015 potesse essere il «sì» degli Stati Uniti. Invece il premier del Governo di Sua Maestà, David Cameron, ha annunciato la presenza britannica all’evento milanese già ieri sera, senza aspettare il pronunciamento favorevole di Washington, comunque atteso per il 17 ottobre, giorno in cui il premier Enrico Letta incontrerà il presidente statunitense Barack Obama.

Non a caso anche Cameron ha scelto, ieri, di annunciare la presenza del suo Paese nel corso di un convegno al quale ha preso parte lo stesso Letta: il ventunesimo Convegno di Pontignano, all’Università di Siena. E il premier ricambia: «Cameron mi ha dato la ottima notizia», scrive, testuale, su Twitter.

Con l'adesione del Regno Unito la conta dei Paesi partecipanti all’Expo sale così a quota 135. Vicinissimo il tetto-limite dei 140 ospiti. Una notizia accolta con ovvia soddisfazione anche dallo stesso Sala, dal governatore Roberto Maroni e dal sindaco Giuliano Pisapia. «Siamo molto felici che la Gran Bretagna abbia deciso di essere presente — dichiara il commissario —. Un grazie particolare al presidente del Consiglio, al ministro degli Esteri Emma Bonino e al Governo tutto che ci manifestano quotidianamente il loro sostegno».

«Questa adesione ci permetterà di fare della Gran Bretagna una delle principali e prossime tappe del World Expo Tour — dice Maroni —. L’adesione di Londra è particolarmente importante in quanto catalizzerà tutto il mondo anglosassone sulla manifestazione». «L’arrivo di questo grande Paese — commenta Pisapia — è un’ulteriore conferma della validità del tema della nostra Esposizione. Insieme ai 135 Paesi che hanno già aderito all’evento, stiamo percorrendo la strada giusta per trovare soluzioni condivise alle grandi emergenze del mondo: il contributo di Londra sarà prezioso».

E a differenziare l’Esposizione di Milano da tutte le precedenti saranno, secondo il ministro degli Esteri Emma Bonino, proprio i contenuti ai quali accenna il sindaco: «Il successo della nostra Esposizione non dipenderà dalla bellezza architettonica dei suoi edifici — avvisa la titolare della Farnesina —. La nostra Esposizione avrà successo se innescherà un ripensamento sull’uso della terra e dell’acqua. Se porterà a una riduzione degli sprechi alimentari, se saprà rispondere in modo credibile ad una domanda difficile: è possibile garantire cibo sano a tutti? La nostra Esposizione dovrà segnare il passaggio dallo sviluppo industriale allo sviluppo sostenibile: “innovazione” sarà la parola chiave di un evento proprio per questo senza precedenti nella storia di Expo».
giambattista.anastasio@ilgiorno.net