Milano, 16 agosto 2013 -  La comunità araba in Italia si mobilita per dire 'no' al massacro in Egitto (GUARDA LE IMMAGINI) e chiedere una presa di posizione dell’Italia. l ‘Comitato nazionale Libertà e democrazia per l’Egitto’, insieme alla ‘Alleanza islamica nazionale’ ha indetto per  sabato 17 agosto una manifestazione nazionale a Milano, alla quale parteciperanno persone provenienti da diverse città d’Italia.  Il corteo partirà alle 16 dalla stazione metro Cairoli e proseguirà poi passando per Cadore e piazza Castello. Domani circa 200 persone partiranno in pullman da Torino, dall’associazione islamica di via Saluzzo, per partecipare alla manifestazione di Milano.

I manifestanti chiedono al governo italiano, e in particolare al presidente del Consiglio e alla ministra degli Esteri Emma Bonino, di mettere in atto “tutte le misure politiche e diplomatiche necessarie a far cessare immediatamente la strage e la repressione”. “Un intervento rapido e deciso del governo e delle istituzioni europee”, si legge nel comunicato diffuso dagli organizzatori al termine di una manifestazione analoga che si è da poco conclusa a Torino in piazza Castello, “potrebbe contribuire a far cessare la violenza e creare i presupposti di una pacificazione in Egitto”. Poi la nota conclude: “Ogni silenzio è colpevole, ogni indifferenza complice”. 

VACANZE A RISCHIO? - Sono 19mila gli italiani, almeno 5mila i Lombardi, in vacanza nei resort sul Mar Rosso. La Farnesina invita ad evitare la partenza eppure i dati diffusi dai Tour Operator non mostrano un calo dei viaggi verso le mete turistiche egiziane: Sharm el Sheikh, Marsa Alam, Berenice, Hurgada, Marsa Mathrou ed El Alamein. Anzi, rispetto a settimana scorsa il saldo è in attivo di oltre 5mila unità.

LA TESTIMONIANZA - "La situazione nel resort è tranquilla, ci hanno solo detto di non andare a Hurgada centro e di non fare escursioni”. Lo rivela Stefano Visigalli, di Bergamo, in vacanza insieme alla fidanzata nell’Hilton Hurgada Resort. “Ci siamo mossi solo nelle zone intorno al resort. Certo ci sono più controlli negli hotel, però intorno non abbiamo visto soldati o polizia. Ci hanno detto comunque di non andare a Hargada centro e di non fare escursioni nel deserto o a Luxor, ma solo le gite in barca attorno alle barriera corallina”.