Milano, 6 agosto 2013 - Cinquanta a Milano, cento se si conta tutta la provincia, dai monolocali e addirittura gli studi d’artista sui Navigli fino alle ville con piscina e appartamenti in zona San Siro, ma c’è anche i bilocale da studente in Città Studi e, per i più pratici, un 40mq in Loreto “ che da lì con la metro vai ovunque”. I milanesi iniziano a “mollare le chiavi di casa”, superare tutti i pregiudizi sullo scambio di case e, con la crisi, lo utilizzano per andare in vacanza rassicurati anche dal fatto che “Tu sei nella mia casa mentre io sono nella tua”, come ricorda il motto delle agenzie che se ne occupano.

Un passo indietro al resto d’Europa e del mondo, ma intraprendente, Milano sta facendosi spazio anche in questo ‘baratto’ ingegnandosi tra location alternative, eventi, in primis il Salone del Mobile: così riesce a stare al passo con le più gettonate città d’arte come Firenze, Venezia e Roma. A raccontare come anche i milanesi abbiano deciso dis eguire la pratica di altri cittadini italiani,  è Cristina Pagetti di Scambiocasa.it, azienda leader del settore, che parla di un aumento di richieste trasversale: “Single e famiglie con figli, case da favola e buchi ma centralissimi, liberi professionisti ma anche tanti dipendenti, insegnanti, ad esempio, e giornalisti - spiega - negli ultimi due anni gli iscritti sono aumentati molto, e con destinazioni completamente diverse. Alcuni accoppiano anche una casa a Milano con la seconda casa al mare, spesso in Liguria o in Riviera”.

Il tentativo di tracciare un identikit dell’utente dei servizi di scambio casa in Italia arriva dall’università Bergamo che, mentre gli interessati aumentano di giorno in giorno, ha appena finito di registrarne dati e gusti in uno studio ad hoc realizzato a maggio-giugno del 2013. Pochi i risultati ovvi - come il prevalere degli iscritti al centro nord e nelle città grandi o costiere, ad esempio - molti invece i sorprendenti. A buttarsi nell’avventura dello sconosciuto in casa propria, “tabù molto italiano”, spiega Pagetti, è soprattutto la fascia di età tra i 45 e i 54 anni (28,3%), mentre quelli sotto i 34 anni sono solo 5,9% del totale. Un terzo di coloro che scambiano la casa ha invece dai 65 anni in su. In media si tratta di persone sempre ben istruite, il 70% ha un lavoro e lo svolge in modo autonomo nel 24% dei casi. I disoccupati sono molto pochi, lasciano spazio ai pensionati che costituiscono un quarto dei clienti dei servizi di scambio casa. Anche le famiglie sono una presenza importante e piuttosto inaspettata.

Il risparmio resta il motivo più frequente che spinge italiani, milanesi compresi, a scambiare la propria casa con un estraneo, ma c’è anche una voglia di avventure e di conoscere altre culture che contribuisce. La durata media più frequente degli scambi è di circa due settimane ma c’è anche un 42,1% che fa una vacanza che si protrae per un periodo compreso tra le due settimane e un mese e nella destinazione scelta si va in cerca di musei, parchi e vita all’aria aperta, attività preferite nell’80% dei casi.