Milano, 28 giugno 2013 - Le persone che si rivolgono alla Caritas Ambrosiana per avere dei pacchi di viveri, dal 2008 al 2012, sono aumentate del 31,4%. A renderlo noto è il 12esimo Rapporto sulle poverta’ nella diocesi di Milano, presentato questa mattina nel capoluogo lombardo ed elaborato su un campione di 16.560 persone che si sono rivolte ai servizi della Caritas Ambrosiana.

Nel corso dello scorso anno il 37% degli italiani che si e’ rivolto ai centri, lo ha fatto per chiedere cibo. Una percentuale pressoche’ uguale a quella degli stranieri, che comunque continuano ad essere il 71,3% degli utenti, anche se in calo del 2% rispetto al 2011. La contrazione e’ riconducibile in particolare al calo di cittadini peruviani (-18% sul 2011) e ucraini (-19,5%). Guardando il tasso medio di incremento annuo delle presenze di italiani e stranieri negli ultimi 5 anni, poi, l’aumento degli stranieri e’ stato dello 0,2%, quello degli italiani del 4,25%.

Tra gli italiani, inoltre, il bisogno di reddito (cio’ quelle persone che, pur avendo un lavoro non riescono ad arrivare a fine mese) supera quello di occupazione ed e’ pari al 57,6%, con un incremento di 3 punti percentuali rispetto al 2011. Uno dei dati piu’ drammatici, che emerge dal rapporto, riguarda l’aumento dell’11,5% dei disoccupati da oltre da un anno. Se nel 2011, infatti, erano 13,8% sul totale delle persone che si rivolgevano alla Caritas, l’anno scorso sono stati il 25,3%. Dunque la crisi non solo sta togliendo opportunita’ a una fascia crescente della popolazione, ma sta ormai rubando anche la speranza, a chi ha perso il lavoro, di poterne trovare uno nuovo. Spia di questo fenomeno, il calo della popolazione straniera che si rivolge ai centri. Secondo don Roberto Davanzo, direttore della Caritas Ambrosiana, ormai “dalla poverta’ non si esce facilmente, ci sono poveri ormai cronici e disoccupati di lungo periodo”. La crisi, conclude don Davanzo, “sta erodendo la speranza sia degli italiani che degli stranieri”. 

Fonte Agi