Milano, 18 giugno 2013 - Ci saranno proiezioni gratuite di film, l'accesso a un'aula studio notturna e domenicale, una ciclofficina autogestita, laboratori di cinema, teatro e danza, uno spazio per i bambini e le bambine. E' quello che succederà nel cinema Maestoso di piazzale Lodi, occupato nella giornata di oggi dai ragazzi del collettivo Ri-Make. Una ventina di ragazzi si sono ritrovati intorno alle 7 davanti all'ingresso dove hanno dato vita ad un flashmob con musica e balli e poi sono entrati nello stabile.

Dopo il blitz al cinema Manzoni, negli scorsi mesi, arriva una nuova occupazione di un'ex sala chiusa ormai da tempo. Il progetto degli occupanti, ribattezzato "Ri-Make" punta a "riempire uno spazio, aperto e attraversabile, che non vuole avere né proprietari né clienti ma progetti che vivranno della partecipazione e dal contributo di tutti e tutte coloro vorranno dedicarcisi", come spiegano nel comunicato i promotori dell'occupazione.

."Ri-Make", spiegano ancora, "è il nome del progetto con cui ri-prende vita questo luogo, ma sarà molto più di un cinema. Ri-Make significa partire dall'idea che un altro modo di fare e di relazionarsi esiste: "fuori mercato", al di fuori dalle logiche di profitto e speculazione. Per questo, come Ri-maflow, la fabbrica recuperata a Trezzano sul Naviglio, o Communia, spazio restituito al quartiere di San Lorenzo a Roma, il collettivo Ri-Make vuole avviare nuovi progetti di cultura, riutilizzo e riciclo delle risorse, attività di mutuo soccorso. Ri-costruire, ri-generare, ri-utilizzare, ri-appropriarsi, sono solo alcune delle parole chiave di questo progetto, che si concretizzano in numerose proposte".

Nel frattempo nel pomeriggio, alle 15, una ventina di militanti del centro sociale 'Il cantiere' ha occupato, a Milano, il cortile degli uffici dove si trattano le pratiche relative agli sfratti. L'azione è avvenuta in via Pace ed è monitorata dalla polizia. Al momento una metà del gruppo si trova all'interno del cortile degli uffici, mentre l'altra è all'esterno in presidio. Nessuno è comunque entrato nello stabile dove si trovano gli ufficiali giudiziari che svolgono materialmente le notifiche e le esecuzioni di sfratto.